Guerra Israele-Hamas, Corte penale internazionale chiede arresto Netanyahu e Sinwar

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Kahn ha chiesto che i giudici emettano mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano e del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, per crimini di guerra e contro l'umanità. "E' uno scandalo. Questo non fermerà nè me nè noi", ha commentato Netanyahu. Chiesto anche un mandato di arresto internazionale per il ministro della Difesa israeliano Gallant. Almeno 3 persone sarebbero morte e altre 8 ferite in bombardamenti a Rafah

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Austin: "Il nostro sostegno a Israele resta incrollabile"

"Il nostro sostegno a Israele rimane incrollabile": lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin in una conferenza stampa rispondendo ad una domanda sugli sviluppi dell'inchiesta della Corte penale internazionale. Il segretario alla Difesa ha ribadito però che Israele deve condurre raid più precisi minimizzando le perdite civili e i danni alle strutture civili.

La Cpi chiede l'arresto per Netanyahu e per il leader di Hamas Sinwar: cosa significa

La decisione della Corte penale internazionale ha provocato l'ira di Israele e dei miliziani palestinesi. Ora gruppo di giudici esaminerà la richiesta del procuratore Khan per i mandati nei confronti di Netanyahu, Gallant e dei vertici dei miliziani palestinesi. Nel caso venisse accolta, diventerà immediatamente esecutivo. Tuttavia, affinché possano finire in manette, dovranno trovarsi in uno Stato che ha aderito allo statuto di Roma che stabilì la nascita della Cpi. I DETTAGLI

Mattarella a Dublino, focus su Iran e Stato palestinese

Ucraina, conflitto israelo-palestinese e focus sull'Iran. I colloqui politici che Sergio Mattarella ha avuto nella visita di due giorni in Irlanda con il presidente Michael D. Higgins si sono concentrati sulle principali aree di crisi del pianeta. Ma un'attenzione speciale è stata posta, da parte irlandese, sulla necessità di progettare sin da oggi una soluzione politica che possa raffreddare le tensioni in Medio Oriente. "La gravissima aggressione russa all'Ucraina, il disumano attacco dei terroristi di Hamas e la spirale di violenza, con azioni e reazioni che ha innescato, con le drammatiche conseguenze per il popolo palestinese, ci spingono a rafforzare il nostro impegno per un ruolo sempre più incisivo dell'Unione Europea, attore di pace sin dalla sua nascita", ha detto il presidente Mattarella sintetizzando la posizione italiana al suo omologo irlandese. 

Biden: "Cpi vergognosa. Nessuna equivalenza Hamas-Israele"

"La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza - nessuna - tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza": cosi il presidente Usa Joe Biden in una nota.

Gaza, appello gruppo antropologi per cessate fuoco immediato

Dopo le proteste delle studentesse e degli studenti di numerose Università italiane, anche gli antropologi si sono mobilitati per sostenere il popolo Palestinese. E, al posto delle tende, hanno scelto di scrivere "un lungo e articolato appello pubblico rivolto alle istituzioni e agli altri Atenei d'Italia". "Antropologə per la Palestina", antropologə impiegatə fuori e dentro le Università, sono scesi appunto in campo con un appello che prende il nome proprio dal loro "gruppo trasversale". L'appello - è spiegato - mira alla sospensione degli accordi di collaborazione scientifica con gli Atenei israeliani, "fino a quando il diritto internazionale non sarà ripristinato", all'interruzione di ogni forma di collaborazione con istituzioni e aziende di Israele, e all'avvio di un "deciso intervento delle autorità governative del nostro Paese e delle istituzioni universitarie affinché si adoperino in tutte le forma opportune per l'immediata cessazione del fuoco e del genocidio in atto". 

Israele non riconosce la Cpi, l'Anp ha firmato statuto di Roma nel 2015

Israele è nel ristretto gruppo di Paesi, tra i quali però spiccano tre membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Stati Uniti, Cina e Russia, che non riconosce la Corte Penale Internazionale, non avendo firmato lo statuto di Roma che nel 1998 ne ha sancito la creazione. Questo non ha impedito al procuratore capo, Karim Khan, di chiedere ai giudici della Corte di emettere mandato di arresto contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini di guerra e contro l'umanità "nello Stato di Palestina", come si legge nella dichiarazione del procuratore. 


Praga e Vienna, "Cpi mette sullo stesso piano Hamas e Israele"

Praga e Vienna criticano la richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas per crimini di guerra e contro l'umanità. Per il primo ministro ceco, Petr Fiala, "la proposta del Procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per i rappresentanti di un governo democraticamente eletto insieme ai leader di un'organizzazione terroristica islamica è spaventosa e del tutto inaccettabile". "Non dobbiamo dimenticare - spiega in un tweet - che è stato Hamas ad attaccare Israele in ottobre, uccidendo, ferendo e rapendo migliaia di persone innocenti. È stato questo attacco terroristico del tutto immotivato che ha portato all'attuale guerra a Gaza e alle sofferenze dei civili a Gaza, in Israele e in Libano".

Idf, evacuati circa 950 mila civili da Rafah

Sono circa 950.000 i palestinesi che hanno lasciato l'area di Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza, dopo l'ordine di evacuazione emesso dalle truppe israeliane che hanno cominciato a operare nella parte orientale della città. Lo ha riferito l'esercito israeliano, secondo il quale a Rafah rimangono tra i 300.000 e i 400.000 civili, soprattutto nella zona costiera e in alcune parti del centro della città.

Egitto, operazione a Rafah mette in pericolo convogli umanitari

"Le azioni militari a Rafah palestinese mettono in pericolo i convogli umanitari e impongono restrizioni al loro ingresso nella Striscia di Gaza": lo afferma il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry all'emittente statale Al Qahera. "Continuiamo a lavorare per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e portare maggiori aiuti alla Striscia", ha aggiunto. I valichi di frontiera tra Egitto e Gaza sono chiusi per il 14/o giorno consecutivo, gli aiuti fermi e soggetti a decadimento, le spese per i trasportatori in aumento, fa sapere la Mezzaluna Rossa egiziana. Sono 4.800 i camion in attesa di poter entrare a Gaza dalle città del Nord Sinai.

Onu: "Israele fermi l'operazione a Rafah o disastro sicuro"

Il portavoce delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, Jens Laerke, ha avvertito che "ulteriori movimenti militari nella città palestinese di Rafah causerebbero molti problemi e porterebbero a un disastro sicuro". In un intervento sul canale Al-Qahera News, Laerke ha espresso la disponibilità delle Nazioni Unite a fornire maggiori aiuti ai palestinesi della Striscia di Gaza, osservando che però "la perdurante continua chiusura dei valichi terrestri come Rafah e Kerem Shalom lo impedisce".

Rettore Statale Milano incontra studenti in protesta per Gaza

Il rettore dell'Università Statale di Milano, Elio Franzini, ha ricevuto una delegazione degli studenti che dal 10 maggio stanno occupando la Statale in protesta contro quanto accada a Gaza. Il rettore, come spiega l'ateneo, ha richiesto la cessazione dello stato di occupazione e che gli studenti si attivino per pulire gli spazi interni "nel nome del rispetto che devono alla loro università, luogo di formazione e palestra di confronto civile". La proposta di Franzini é quindi quella "in considerazione della straordinarietà del momento internazionale dovuto alla strage di civili in atto a Gaza" di offrire agli studenti l'utilizzo di uno spazio interno "limitato, in condizioni di sicurezza, invitandoli a proseguire la loro mobilitazione in modo pacifico, bandendo ogni comportamento scorretto, facendo prevalere maturità e senso di responsabilità".

Idf, combattimenti a Gaza dureranno almeno altri 6 mesi

Le forze armate israeliane ritengono che i combattimenti a Gaza dureranno almeno altri sei mesi, in modo da impedire completamente il ritorno al potere di Hamas nella Striscia. Lo ha riferito Haaretz, citando l'Idf. Anche se diversi alti funzionari del gruppo palestinesi sono stati uccisi durante la guerra, per l'esercito i gradi piu' alti sul campo del gruppo palestinese sono quasi illesi. Da qui, la stima che le capacita' di comando di Hamas abbiano subito un duro colpo, ma non irreversibile. 

Netanyahu, da Cpi uno scandalo ma non fermerà né me né noi

"E' uno scandalo. Questo non fermerà nè me nè noi". Così il premier Benyamin Netanyahu, citato dai media, ha definito ad una riunione del Likud la mossa del Procuratore della Cpi contro di lui e il ministro della difesa Yoav Gallant. 

Media, '4 morti nel sud del Libano'

Quattro persone sono state uccise in un attacco dell'Idf nel sud del Libano. Lo hanno riferito i media israeliani, aggiungendo che poco dopo le sirene di intrusione di aerei ostili hanno suonato in tutto il nord di Israele. 

Messaggi su Gaza, torna libero rifugiato algerino*

Torna libero Seif Bensouibat, cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 2013, per il quale nei giorni scorsi era stata notificata l’espulsione dall’Italia per alcuni messaggi in una chat sulla guerra a Gaza. Per l’uomo, educatore in un noto liceo francese di Roma, il giudice di pace non ha convalidato il provvedimento. I difensori, gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Arturo Salerni, hanno annunciato ricorso contro la revoca dello status di rifugiato. Per questa vicenda l’uomo era stato anche licenziato dal liceo in cui lavorava.

Ue: "Colpiti 31 ospedali su 36 a Gaza. Attacchi cessino"

"Dall'inizio del conflitto a Gaza, in seguito ai brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, 31 ospedali su 36 sono stati danneggiati o distrutti. Tra i distrutti c'è l'ospedale Al-Shifa, il più grandecomplesso medico di Gaza, che rimane oggi completamente fuori servizio". Lo affermano in una dichiarazione l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e il commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic. "I restanti ospedali di Gaza sono parzialmente funzionanti e operano con gravi limitazioni. A causa della terribile situazione molti di loro sono sull'orlo del collasso o hanno dovuto essere chiusi. L'accesso alle cure mediche di emergenza è ancora più cruciale in un momento in cui i palestinesi a Gaza vivono sotto costante bombardamenti e più di 9 mila persone gravemente ferite sono a rischio di morire a causa della mancanza di un'adeguata assistenza sanitaria. Dal 7 ottobre, l'Oms ha registrato un totale di 890 attacchi alle strutture sanitarie, con 443 avvenuti a Gaza e 447 in Cisgiordania", si legge ancora nella dichiarazione. "Gli attacchi contro gli operatori sanitari, gli ospedali e le ambulanze interrompono i servizi medici vitali. Privano le persone di cure salvavita. Questi attacchi devono finire"

Katz, 'da Cpi attacco frontale alle vittime del 7 ottobre'

"La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale dell'Aja è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e i nostri 128 rapiti a Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "Mentre gli assassini di i Hamas commettono crimini contro l'umanità contro i nostri fratelli e sorelle", il Procuratore "cita contemporaneamente il primo ministro e il ministro della Difesa dello Stato di Israele insieme agli abominevoli mostri nazisti di Hamas". "Una vergogna storica - ha detto - che sarà ricordata per sempre". 

Famiglie ostaggi, 'rifiutiamo paragone della Cpi Hamas-Israele'

Le famiglie degli ostaggi hanno respinto l'equiparazione del Procuratore capo della Cpi tra "i terroristi di Hamas' e i leader di Israele. Al tempo stesso hanno plaudito alla decisione del Procuratore di richiedere mandati di arresto nei confronti dei capi della fazione islamica, che e' un "ulteriore riconoscimento dei crimini contro l'umanità commessi da Hamas il 7 ottobre". "128 ostaggi innocenti provenienti da 24 nazioni rimangono - hanno denunciato - prigionieri nei tunnel di Hamas, dove subiscono quotidianamente abusi fisici, sessuali e psicologici". "Crediamo che - hanno aggiunto - il modo per dimostrare questa distinzione al mondo sia avviare immediatamente negoziati che libereranno gli ostaggi: i vivi per la riabilitazione e i defunti per la sepoltura". 

Hamas, bilancio Gaza arrivato a 35.562 morti

Il bilancio a Gaza è arrivato a 35.562 morti, di cui 106 nelle ultime 24 ore, e 79.652 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas. 

Morte Raisi, ecco chi era il Presidente iraniano. VIDEO

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