Guerra Israele-Hamas, Corte penale internazionale chiede arresto Netanyahu e Sinwar

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Kahn ha chiesto che i giudici emettano mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano e del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, per crimini di guerra e contro l'umanità. "E' uno scandalo. Questo non fermerà nè me nè noi", ha commentato Netanyahu. Chiesto anche un mandato di arresto internazionale per il ministro della Difesa israeliano Gallant. Almeno 3 persone sarebbero morte e altre 8 ferite in bombardamenti a Rafah

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Hamas: "Cpi mette sullo stesso piano vittima e carnefice"

La decisione della Cpi "mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice". Lo ha detto - citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz - una fonte di Hamas secondo cui questo "incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio".

Fonte Israele su Cpi: "Ipocrisia e vergogna internazionale"

"Ipocrisia e vergogna internazionale". Così una fonte politica israeliana - citata da Ynet - ha definito la richiesta del Procuratore capo della Cpi di richiedere l'emissione di mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Il Procuratore della Cpi chiede anche l'arresto di Sinwar

Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell'Aja di emettere mandati di arresto anche nei confronti dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri per "crimini di guerra e contro l'umanità" commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Procuratore Cpi chiede mandato d'arresto per Netanyahu

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023.

Israele, 'continuano operazioni Idf a Jabalya, a Gaza nord'

L'esercito israeliano sta continuando a colpire "obiettivi terroristici nell'area di Jabalya" nel nord della Striscia e anche nel centro. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono state scoperte "armi in una struttura dell'Unrwa ed eliminati terroristi" in combattimenti ravvicinati. Secondo la stessa fonte, in un raid è stato centrato un gruppo di operativi che avevano lanciato un razzo anticarro verso le truppe. Nelle ultime 24 ore sono stati circa 80 gli obiettivi colpiti dall'esercito in tutta la Striscia.

Mo: Tajani, 'lavoriamo per pace e stabilità, soluzione 2 Stati'

Nella riunione a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni e i vertici dell'Intelligence "abbiamo fatto un'analisi della situazione e continuiamo a monitorare gli sviluppi anche in tutta l'area del Medio Oriente, dove c'è anche una presenza italiana. Noi continuiamo a lavorare per la stabilità, per la pace e per la soluzione anche della crisi palestinese, con due popoli e due Stati". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, lasciando la sede del governo dopo la riunione convocata a seguito alla morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi. 

"Nei prossimi giorni sarà a Roma il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese, che è anche il ministro degli Esteri: l'ho invitato, incontrerà il presidente del Consiglio e incontrerà me al ministero degli Esteri, quindi procediamo con un'azione veramente a favore della pace. Siamo per il cessate del fuoco, chiediamo la liberazione degli ostaggi, e non siamo a favorevoli dell'attacco a Rafah, ovviamente. Continuiamo a lavorare per trovare una soluzione positiva anche come il G7", dice ancora il responsabile della Farnesina

Gallant a Sullivan, 'impegnati a smantellare Hamas a Rafah'

Il ministro della difesa Yoav Gallant ha confermato al consigliere nazionale per la sicurezza Usa Jake Sullivan che Israele "ha l'obbligo morale" di smantellare i battaglioni di Hamas a Rafah e di riportare indietro gli ostaggi. Lo ha fatto sapere il suo ufficio secondo cui Gallant ha anche illustrato a Sullivan "i piani intrapresi a Gaza che integrano le attività operative sul terreno. Ciò include sforzi significativi per evacuare la popolazione civile a Rafah, facilitare la fornitura di servizi umanitari e operare in modo preciso per evitare danni ai civili non coinvolti". I due hanno anche discusso "le tensioni sul confine settentrionale di Israele" e Gallant ha denunciato "la continua aggressione di Hezbollah e il rifiuto di raggiungere una soluzione diplomatica" che mettono a rischio "di una significativa escalation". 

Sullivan ha ribadito a Netanyahu la posizione su Rafah

Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha discusso col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "anche della guerra a Gaza e della necessità di ridurre al minimo le vittime civili". Sullivan, informa una nota della Casa Bianca, "ha riaffermato la necessità che Israele colleghi le sue operazioni militari a una strategia politica che possa garantire la sconfitta duratura di Hamas, il rilascio di tutti gli ostaggi e un futuro migliore per Gaza". In sostanza ha ribadito la posizione di Joe Biden e della sua amministrazione su Rafah.

Studenti Pro Palestina al rettore Politecnico, protesta pacifica

Gli studenti che stanno occupando da giorni il Politecnico di Torino replicano alle accuse mosse dal rettore Stefano Paolo Corgnati di "una grave infrazione, con effrazione di uno degli ingressi e l'irruzione all'interno del nostro ateneo di circa quaranta manifestanti estranei al Politecnico di Torino", che sarebbe avvenuta sabato scorso, dopo la manifestazione del coordinamento per Gaza "Questa protesta è sempre stata pacifica, e le accuse pretestuose del rettore cadono con facilità. - dicono gli attivisti in una nota - Molti studenti dell'Acampada di corso Duca degli Abruzzi sono confluiti nella manifestazione cittadina per la Palestina, assieme ai colleghi provenienti dagli altri poli occupati". "Una volta tornati  - proseguono - si sono trovati i cancelli sbarrati per ordine del rettore. Nel momento in cui il dialogo con gli agenti presenti non ha portato soluzioni, abbiamo reputato opportuno riunirci comunque con il resto dell'occupazione all'interno della struttura pubblica del Politecnico". "Durante questo momento, l'ingresso usato era stato lasciato aperto e gli studenti l'hanno semplicemente utilizzato; successivamente nel tentativo di chiusura della porta, avvenuta per autotutela degli occupanti e degli spazi, a causa di una non conoscenza del meccanismo, è stata utilizzata una modalità errata di chiusura che, aggiunta al tentativo di entrata di terzi avvenuto nella notte, ha causato un malfunzionamento", concludono i ragazzi. 

Azerbaigian e Israele, un'alleanza in funzione anti-Iran

Dista poche decine di chilometri dal luogo dove è precipitato l'elicottero con a bordo il defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi, l'aeroporto azero di Nakhitchevan, a ridosso del confine con l'Iran e da più parti indicato come una delle possibili basi per il Mossad israeliano. I rapporti bilaterali tra Stato ebraico e Azerbaigian sono molto stretti e coinvolgono i settori militari e di sicurezza, quelli energetici e commerciali. Due mesi fa, il presidente azero Aliyev aveva incontrato il presidente israeliano Herzog, riaffermando le relazioni bilaterali tra Israele e Azerbaigian nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas. L'Azerbaigian, Paese a maggioranza musulmana con una prevalenza sciita e principale fornitore di petrolio per Israele, ha resistito alle pressioni per interrompere i legami con lo Stato ebraico a causa della guerra a Gaza. Nell'ultimo decennio l'Iran ha più volte protestato con l'Azerbaigian per il suo ruolo nell'ospitare agenti del Mossad nelle regioni a ridosso del confine iraniano. Dal 2012 si è cominciato a parlare dell'uso da parte dell'aviazione israeliana di alcuni aeroporti militari e civili azeri per condurre azioni di guerra contro l'Iran. Da circa un decennio Israele è il principale fornitore di armi all'Azerbaigian e nel 2023 i due Paesi hanno firmato un accordo per la fornitura a Baku di due satelliti israeliani e per l'acquisto del sistema di intercettazione missilistica Barak MX. 

Parroco Gaza, la visita di Pizzaballa conforto dopo sofferenze

"Un dono immenso, un conforto per chi da mesi patisce stenti e sofferenze. La Chiesa è davvero una grande famiglia dove tutti, grandi e piccoli, lavoriamo per la gloria di Cristo e la pace". Con queste parole padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia di Gaza, racconta al Sir la visita di 4 giorni, che si è chiusa ieri 19 maggio, del patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, alla parrocchia. Papa Francesco ha fatto sentire la sua vicinanza: "Un vero padre che tutti i giorni chiama i propri figli in difficoltà. Ogni sera alle 20 i fedeli si radunano intorno a padre Youssef in attesa di ascoltare la voce del Pontefice e di ricevere la sua benedizione. Cosa che è avvenuta anche in questi giorni. Una cosa commovente che fortifica la fede dei nostri cristiani", commenta padre Romanelli. L'ingresso del patriarca a Gaza ha coinciso anche con il ritorno tra i suoi fedeli di padre Romanelli che, al momento dello scoppio della guerra, era fuori dalla Striscia. Giovedì scorso, finalmente, ha potuto riabbracciarli insieme alle religiose del Verbo Incarnato (Ive) e al suo vicario padre Youssef Asaad che ha fatto sapere di voler restare a Gaza nonostante i mesi difficili trascorsi nel compound parrocchiale con circa 700 sfollati cristiani, oggi ridotti a circa 500. "Sono tornato e resterò con loro - spiega padre Gabriel -. Con noi per un certo tempo ci saranno anche il Provinciale dell'Ive, padre Carlos Ferrero, e una terza suora, anche lei argentina, del Verbo Incarnato, suor Maria Meraviglia di Gesù. Qui ci sono tante cose da fare e serve aiuto".

Mo: Crosetto, ''falchi' in governo rischiano di ditruggere Israele'

"L’Italia  ha un giudizio molto duro su quello che sta accadendo oggi in Israele,  così come siamo stati molto duri con Hamas fin dall’inizio, e siamo  stati accanto a Israele, ora però questa evoluzione dell’attacco su  Rafah e questa divisione nel governo israeliano, fra 'colombe' e  'falchi' rischiano distruggere Israele, perché stanno costruendo una  rabbia che durerà decenni". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido  Crosetto ieri a ‘In mezz’ora’. Il ministro ha ribadito la linea di "due  popoli due stati, non esiste altra possibilità che l'autogoverno  palestinese, dobbiamo puntare sulla pace".

Mo: Tajani, 'due popoli, due stati, lo dirò a Mustafa'

"Lavoriamo per rilanciare il dialogo politico e arrivare a due Stati che convivano in pace e sicurezza. Lo ribadirò al ministro palestinese Mustafa quando lo incontrerò nei prossimi giorni a Roma". E' uno dei passaggi del videomessaggio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al forum 'Verso Sud', organizzato sabato a Sorrento da 'The European House Ambrosetti'.

Ira Hezbollah, 'Raisi grande difensore della resistenza contro Israele'

Il movimento libanese sciita di Hezbollah ha espresso le sue ''più sentite condoglianze'' per la morte del presidente dell'Iran Ebrahim Raisi sottolineando che era ''un grande e convinto difensore della resistenza'' e un ''protettore'' dei gruppi anti israeliani nella regione.  Era ''un convinto difensore delle nostre cause e un protettore dei movimenti di resistenza", scrive Hezbollah in una nota aggiungendo che conosce Raisi ''da molto tempo''.

Gaza: media, 3 morti e 8 feriti in raid di Israele su Rafah

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre otto sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stamattina hanno colpito Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Raid vengono segnalati in queste ore dalla Wafa anche nelle città di Gaza, Khan Yunis e Jabalia, e nel campo profughi di Bureij. Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 35.456 morti e 79.476 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.

Turchia, 'Israele ha superato tutti i limiti'

"Israele ha superato tutte le linee rosse della coscienza umana, cercando una vittoria totale Israele sta portando l'intera regione verso la distruzione". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo pachistano Ishaq Dar a Islamabad, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. "Abbiamo sempre detto che Israele non sarebbe in grado di continuare la guerra se non avesse sostegno politico o militare. Condanniamo coloro che partecipano a questo crimine mentre danno ad altri lezioni di democrazia e diritti umani", ha aggiunto Fidan, lanciando un appello internazionale per il riconoscimento della Palestina "nel nome della Giustizia e del Diritto" e chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza e l'invio di aiuti umanitari nella regione.

Morte Raisi, condoglianze Hamas "a chi ha sostenuto resistenza"

Il gruppo islamista palestinese Hamas ha espresso "le più sentite condoglianze e solidarietà" al leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, al governo iraniano e al popolo iraniano per "questa immensa perdita". Ha elogiato i leader iraniani deceduti per aver sostenuto la causa palestinese e la sua "resistenza contro Israele", e ha espresso fiducia che le "istituzioni profondamente radicate" dell'Iran gli consentiranno di superare "le ripercussioni di questa grande perdita".

Sullivan vede oggi a Tel Aviv Benny Gantz

Il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan vedrà oggi il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz a Tel Aviv. Lo ha fatto sapere il suo ufficio. Ieri Sullivan ha visto il premier Benyamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Tzachi Hanegbi, oltre al presidente Isaac Herzog

Polizia Israele disperde protesta anti governo, 10 arresti

Scontri tra polizia e dimostranti anti governo si sono registrati questa mattina vicino lo svincolo di Shaar Hagai, sulla strada principale tra Gerusalemme e Tel Aviv. La protesta dell'organizzazione 'Fratelli in armi' ha cercato di bloccare la strada ma la polizia lo ha impedito. Il gruppo - che ha denunciato il fermo di 10 manifestanti - vuole le dimissioni del governo e l'indizione di nuove elezioni, motivando la richiesta con il fallimento delle trattative per portare a casa gli ostaggi israeliani prigionieri di Hamas nella Striscia

Israele: "Colpite postazioni Hezbollah nel Libano sud"

Durante la notte l'esercito israeliano ha colpito postazioni militari degli Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha detto il portavoce militare, indicando le zone di Blida, Jibbain e Odaisseh e anche di Chihine. 

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