Incontro "duro" a Bruxelles. Il premier israeliano: "Gerusalemme capitale è evidente per tutti". La replica europea: "La soluzione è quella dei due Stati". Putin: "Scelta di Trump è controproducente"
È stato un incontro duro quello fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. A Bruxelles, nella prima visita in 22 anni di un leader israeliano, la tensione era alta: al centro della discussione, avvenuta anche con i ministri degli Esteri dei Paesi Ue, c'era il riconoscimento di Gerusalemme capitale da parte del presidente Usa Donald Trump. Netanyahu ha ribadito: "Trump ha messo i fatti sul tavolo per quello che sono. La pace è basata sul riconoscimento della realtà. Che Gerusalemme sia la capitale è evidente per tutti". Il leader israeliano ha poi chiesto che l'Europa si accodasse alla decisione statunitense. Ma la posizione europea, sulla questione, resta compatta: "Il premier Benyamin Netanyahu ha detto di aspettarsi che altri Paesi spostino le loro ambasciate. Può tenere le sue aspettative per altri, perché dai Paesi Ue questo non avverrà", ha ribadito Mogherini. Per l'Unione europea la soluzione è basata sulla formula dei due Stati, con Gerusalemme capitale di entrambe
“Dare un'opportunità alla pace”
Netanyahu e Mogherini hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. “Per tremila anni Gerusalemme è stata la capitale degli ebrei, dai tempi di re Davide. Noi non abbiamo mai perso il collegamento alla nostra storia. Un collegamento che è stato negato dalle forme dell'Onu e dell'Unesco e dalle risibili decisioni che cercano di negare la verità storica”, ha detto il premier israeliano. “Gerusalemme – ha aggiunto – è stata la capitale di Israele per gli ultimi 70 anni. Ora c'è uno sforzo dell'amministrazione Usa di portare avanti una nuova proposta di pace. Penso che dovremmo dare un'opportunità alla pace. Guardare ciò che viene presentato e vedere se si può andare avanti”. È tempo, ha detto ancora, che i “palestinesi riconoscano lo Stato ebraico e che Gerusalemme ne è la capitale”.
Mogherini condanna attacchi
Anche se la posizione dell'Ue rimane lontana da quella israeliana su Gerusalemme, Mogherini ha condannato “nel modo più forte possibile tutti gli attacchi agli ebrei. Un aumento della violenza incendierebbe la regione e sarebbe un regalo agli estremisti e a quanti sono contrari a pace, sicurezza e vivere insieme”. Mogherini ha aggiunto: “L'Unione europea aumenterà il suo lavoro per iniziare a rilanciare il processo di pace, anche con i partner della regione, a partire da Egitto e Giordania, e con le due parti, Israele e Palestina, anche se sono tempi difficili”.
Putin critica Trump: "Una scelta che non aiuterà ma provocherà conflitti"
Nel dibattito si è poi inserito anche il presidente russo, Vladimir Putin: "Consideriamo controproducente ogni mossa che possa ostacolare i negoziati fra gli israeliani e i palestinesi", ha detto dal Cairo, dove si trovava per un incontro con il suo omologo al-Sisi. Putin ha poi aggiunto che la soluzione del conflitto israelo-palestinese "deve essere di lungo termine ed equa, e soddisfare gli interessi di entrambe le parti".
Il muro contro muro con Macron
L’incontro tra Netanyahu e Mogherini arriva il giorno dopo quello del premier israeliano all’Eliseo con Emmanuel Macron. Al termine di oltre due ore di complicati colloqui, i leader di Francia e Israele si erano presentati ai media. Dopo aver condannato con la “più grande chiarezza ogni forma di attacco” contro lo Stato ebraico, Macron aveva invitato il suo ospite a fare un gesto di apertura nei confronti dei palestinesi, congelando le colonie.