Gerusalemme capitale, gelo Macron-Netanyahu. Previsto vertice al Cairo

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All'Eliseo incontro tra i due leader. Il presidente francese ha chiesto il congelamento delle colonie. Proseguono gli scontri in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza. In Egitto incontro tra Abu Mazen e al Sisi

Vertice a Parigi tra tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente francese Emmanuel Macron, dopo l'annuncio del presidente americano Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. La decisione degli Usa "è contraria al diritto internazionale" e "pericolosa per la pace", ha ribadito Macron.  Ma l'israeliano ha ricordato: "Parigi è la capitale della Francia, Gerusalemme è la capitale di Israele da tremila anni". Domani al Cairo il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi incontrerà il collega palestinese Abu Mazen. Sono oltre 1.250 i feriti nelle proteste nei Territori. Accoltellata, da un giovane palestinese, una guardia di sicurezza israeliana. 

Macron: "Condanno tutti gli attacchi contro Israele"

Macron, durante la conferenza congiunta con il leader israeliano, ha espresso condanna per "tutte le forme di attacchi, terroristici e non, contro Israele". "È un Paese amico - ha continuato - con il quale abbiamo un dialogo franco e diretto, una stretta collaborazione, non accettiamo violenze". Il presidente della Repubblica francese ha poi chiesto a Netanyahu che Israele "congeli" le colonie come "gesto di fiducia" nei confronti dei palestinesi.

Ancora manifestazioni. Guardia israeliana accoltellata a Gerusalemme

Intanto  proseguono in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza le manifestazioni di protesta dei palestinesi. Sono quattro i palestinesi morti, 1250 i feriti (secondo il ministero della sanità palestinese), con l’Intifada che ha raggiunto anche il cuore della Città Santa. Qui, un 25enne israeliano che prestava servizio come guardia di sicurezza a una stazione di bus, è stato accoltellato al petto da un palestinese che è poi stato arrestato dalla polizia. Il giovane è in gravi condizioni. Lo stesso Papa Francesco è interventuo sulla questione. Ha fatto sapere che segue gli sviluppi su Gerusalemme e ha ribadito il suo appello "alla saggezza e alla prudenza" invitando a "non far uso della violenza".

Abu Mazen partito improvvisamente per il vertice al Cairo

Abu Mazen è partito "improvvisamente" per il Cairo dopo la telefonata avuta con il suo omologo egiziano Al Sisi, come riporta l'agenzia Maan, aggiungendo che la partenza è legata a un vertice a tre che si terrà nelle prossime ore nella capitale egiziana. Il terzo partecipante al vertice sarebbe re Abdallah di Giordania. Sempre al Cairo, in un summit d’emergenza, i ministri degli Esteri della Lega Araba hanno chiesto a Trump di "annullare" il riconoscimento dato a Gerusalemme e di "lavorare con la comunità internazionale per costringere Israele ad attuare le risoluzioni internazionali e arrivare alla creazione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est".

Amman rivede accordo pace con Israele

Il Parlamento giordano ha votato a favore della revisione del trattato di pace con Israele in seguito alla decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale. Una decisione considerata dai deputati giordani come una violazione dell'accordo di Wadi Arava con Tel Aviv. 

Gli scontri a Beirut

Dopo la decisione di Washington, le violenze non si sono limitate a Gerusalemme. Si registrano tensioni in tutta la regione, soprattutto in Libano. A Beirut la polizia ha lanciato lacrimogeni e ha usato i cannoni ad acqua contro i manifestanti che protestavano davanti all'ambasciata statunitense. Il Libano ospita 450mila rifugiati palestinesi e per la giornata dell’11 dicembre, il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha indetto una protesta nei sobborghi Sud di Beirut: feudo dei miliziani sciiti. 

 

Erdogan: “Israele Stato terrorista”

Contro Israele, intanto, si è schierato anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che lo ha accusato di essere "uno Stato terrorista" che "uccide bambini". Parlando a Sivas, Erdogan ha assicurato che "lotterà con ogni mezzo". "La Palestina è una vittima innocente", ha ribadito.

Scoperto e distrutto tunnel di Hamas

In questi giorni le forze israeliane hanno continuano i sopralluoghi sul territorio, e hanno scoperto e distrutto un nuovo tunnel militare di Hamas che da Khan Younis (centro della Striscia) si inoltrava per 200 metri in territorio ebraico e da cui potevano essere lanciati attacchi terroristici. Proprio nella giornata di oggi, Hamas aveva lanciato un altro appello perché il suo popolo portasse avanti l’intifada facendo “ricorso a tutti i mezzi di resistenza per opporsi agli occupanti’’.

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