Ira di Londra dopo la pubblicazione sulla stampa statunitense dei leak sull'inchiesta. La polizia britannica interrompe la comunicazione delle informazioni sull'attentato ai colleghi Usa. Il presidente americano ordina un'indagine. Regina Elisabetta dai bimbi feriti
Mentre continuano le indagini sull’attentato di Manchester, con Salman Abedi che lunedì sera si è fatto saltare in aria uccidendo 22 persone e ferendone 59 al termine di un concerto (IL PANICO E LE URLA: FOTO - LE TESTIMONIANZE), crescono le polemiche per le continue fughe di notizie. Dopo la pubblicazione dei leak sulle indagini sulla stampa statunitense, è crisi tra Gran Bretagna e Usa. La polizia britannica ha interrotto la comunicazione delle informazioni sull'attentato ai colleghi americani: “la diffusione non autorizzata” di elementi d’indagine “danneggia l’inchiesta”, hanno spiegato, “noi condividiamo informazioni sensibili” con gli alleati ma “se la fiducia si rompe, le relazioni vengono compromesse”. La premier Theresa May ha lanciato un monito al presidente statunitense Donald Trump: “Gli chiarirò che le informazioni di intelligence condivise tra le nostre autorità devono restare al sicuro”, ha detto prima del summit della Nato a Bruxelles. "Abbiamo una relazione forte con gli Stati Uniti, il nostro partner più stretto, e questo rapporto è costruito naturalmente sulla fiducia", ha aggiunto. May ha anche spiegato che il livello dell'allerta anti-terrorismo nel Paese resta “critico” e ha invitato i britannici a rimanere “vigili”.
La risposta di Trump
"Le presunte fughe di notizie dalle agenzie governative - ha risposto Trump da Bruxelles - sono molto preoccupanti. Sono andate avanti per molto tempo e la mia amministrazione su questo andrà fino in fondo. La fuga di notizie di informazioni sensibili pone gravi minacce alla nostra sicurezza nazionale. Sto chiedendo al Dipartimento di giustizia e ad altre agenzie competenti di avviare un'indagine approfondita su questo problema e, se necessario, i colpevoli dovranno essere perseguiti col massimo della pena". I terroristi, ha aggiunto il presidente Usa, sono solo "losers", perdenti. E ancora: "L'attentato di Manchester mostra la profondità del male che dobbiamo affrontare con il terrorismo. Vite bellissime, di giovani che stavano a un concerto, che sono state strappate alle famiglie. Un atto codardo e orribile".
"Siamo furiosi"
Voci irritate per la fuga di notizie, come quella delle foto dei frammenti dell’ordigno sul New York Times, si erano levate da più parti in Gran Bretagna. “Siamo furiosi”, avrebbe detto una fonte di Whitehall al Guardian. “Questi leak sono del tutto inaccettabili e devono cessare immediatamente”, ha tuonato il sindaco-governatore di Manchester, il laburista Andy Burnham. A chi si lamentava non solo per la fuga di notizie ma anche perché le immagini pubblicate dal New York Times potessero essere angoscianti per le famiglie delle vittime e non solo, il giornale ha risposto con una nota: "Le immagini e le informazioni presentate non sono né crude né irrispettose delle vittime", la nostra copertura dell'attacco è stata "completa e responsabile".
La visita di Elisabetta in ospedale
La regina Elisabetta, intanto, è stata in ospedale per visitare i bambini e i ragazzi feriti. “È stato uno shock per tutti ma siamo uniti”, ha detto. E ha definito l’attacco “malvagio”. Le persone che restano in gravi condizioni, secondo un portavoce dell'Nhs, il servizio sanitario inglese, sono una ventina.
Le indagini su Salman Abedi
Dalle indagini emergono nuovi dettagli sull’attentato e su Salman Abedi. Nell’attacco, secondo il deputato statunitense Mike McCaul, che presiede l'House Homeland Security Committee americano, sarebbe stato usato l’esplosivo Tap, lo stesso delle stragi di Parigi e Bruxelles. Salman Abedi, secondo Sky News, avrebbe costruito da solo l'ordigno con cui si è fatto esplodere, ma potrebbe aver ricevuto istruzioni su come realizzarlo. Il ragazzo, poi, sarebbe stato a Dusseldorf quattro giorni prima dell'attacco di Manchester, ma secondo la polizia tedesca avrebbe solo fatto scalo nell’aeroporto della città. Secondo alcune fonti, sarebbe passato anche dall'aeroporto Ataturk di Istanbul. Mohamed Fadil, “portavoce della comunità libica di Manchester”, citando fonti in contatto con gli Abedi, ha detto all’Ansa che il giovane si è “probabilmente radicalizzato in Libia”. La polizia di Manchester, infine, avrebbe trovato materiale per realizzare altri ordigni esplosivi nelle perquisizioni compiute dopo la strage all'arena. Il capo della polizia ha confermato che è stato trovato materiale “molto importante” e ha sottolineato che sono stati compiuti arresti “significativi”.