Salman Abedi, chi è l'attentatore di Manchester

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Il responsabile dell’attacco all’Arena è un ventenne britannico di origini libiche già noto alle autorità. Si indaga su possibili fiancheggiatori

Salman Abedi, britannico di Manchester, 22 anni, figlio di un rifugiato libico. È lui l'autore dell'attentato costato la vita a 22 persone subito dopo il concerto della popstar statunitense Ariana Grande.

Si indaga sui fiancheggiatori

La polizia ha dato la conferma dell'identità spiegando che il giovane era già noto alle forze dell'ordine. "La nostra priorità è indagare per scoprire se abbia agito da solo o con il supporto di un network più ampio", ha detto il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins. Pista ribadita anche dal primo ministro britannico Theresa May, dopo aver presieduto nella serata di martedì per la seconda volta il comitato d'emergenza Cobra. Di certo si sa che un altro 23enne, forse un complice, è stato arrestato dopo l’attentato. E che un blitz delle teste di cuoio britanniche è stato condotto nella zona di Carlton Road, periferia ad alta concentrazione islamica a sud di Manchester, dove gruppi di rifugiati hanno trovato alloggio.

Chi è Salman Abedi

Nato nel 1994, Salman Abedi era il terzo di quattro figli di una coppia di profughi emigrati nel Regno Unito per sfuggire al regime del colonnello Gheddafi. Il Telegraph riferisce che sua madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre Ramadan Abedi, una guardia giurata, hanno vissuto a Londra prima di trasferirsi nel quartiere di Fallowfield, a sud di Manchester, dove hanno trascorso almeno 10 anni. I vicini di casa lo descrivono così: “Alto, magro e riservato”. Salman è cresciuto lì, e ha studiato alla vicina università di Salford, lo scrive sul suo sito lo stesso ateneo, offrendo immediata collaborazione agli inquirenti

Terzo di quattro figli

Una figlia della coppia, Jomana, 18 anni, ha frequentato il liceo di Whalley Range, prima di lavorare nella moschea di Didsbury, nel 2013. Nata a Manchester, ha due profili Facebook e nel suo status afferma di essere di Tripoli e di avere molti legami con la Libia. Nel suo profilo appaiono anche esortazioni a indossare il velo islamico.

Rientrato da poco dalla Libia

Secondo il Times, che cita un compagno di scuola del presunto killer, Salman Abed era tornato da pochi giorni da un viaggio in Libia. "Era partito tre settimane fa ed era tornato di recente, pochi giorni fa", ha raccontato l'amico. Se confermato, il soggiorno di alcune settimane in Libia potrebbe essere servito per l'addestramento da parte dell'Isis che nel Paese nordafricano ha ancora una robusta presenza. Secondo il quotidiano inglese, non si esclude neppure che il giovane possa aver viaggiato in Siria nelle settimane in cui era all'estero. 

La rivendicazione dell'Isis

L'Isis ha rivendicato l’attacco tramite l’agenzia Amaq, la cui attendibilità è da accertare secondo gli 007 americani : “Circa 100 crociati uccisi e feriti nell'esplosione messa a segno nella città di Manchester in Gran Bretagna. Con la grazia e l'aiuto di dio un soldato del Califfato è riuscito a piazzare dell'esplosivo nel mezzo di una riunione di crociati, vendicando la religione di Allah, per terrorizzare gli infedeli e rispondere ai loro crimini nelle terre dei musulmani. Gli ordigni esplosivi sono stati fatti detonare nell'empia arena per concerti provocando 30 morti e 70 feriti tra i crociati. Quello che attende i fedeli della croce e i loro alleati - conclude il comunicato - con il volere di Allah sarà ancora peggio”

 

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