Funivia Mottarone, incontro in tribunale per la rimozione della cabina

Piemonte

Le parti si sono riunite oggi a Verbania, le operazioni inizieranno l'11 ottobre. A Torino, invece, i giudici del Tribunale del Riesame devono valutare il ricorso che il procuratore capo ha presentato contro la mancata convalida da parte del gip dei fermi dei primi tre indagati

Doppio appuntamento oggi nelle indagini sulla tragedia della funivia del Mottarone, che il 23 maggio scorso costò la vita a 14 persone. Questa mattina in Tribunale a Verbania, si sono riuniti tutti i periti e le parti e per la presentazione del programma degli interventi per la rimozione della cabina e della "testa fusa" dal luogo della tragedia, le operazioni inizieranno l'11 ottobre. A Torino, invece, i giudici del Tribunale del Riesame devono valutare il ricorso che il procuratore capo Olimpia Bossi ha presentato contro la mancata convalida da parte del gip Donatella Banci Buonamici dei fermi dei primi tre indagati, Luigi Nerini, gestore dell'impianto, Enrico Perocchio, direttore di esercizio, e il capo servizio Gabriele Tadini, nei confronti del quale, però, il gip aveva disposto gli arresti domiciliari.

Gli appuntamenti in tribunale

Le operazioni di rimozione della cabina sono state affidate ai vigili del fuoco, nella riunione di questa mattina sono stati stabiliti i tempi dell'operazione che più parti avevano sollecitato a portare a termine al più presto, prima che le prove potessero essere compromesse dagli agenti atmosferici. A Torino, invece, il Tribunale del Riesame deve valutare le decisioni del gip Banci Buonamici, difficilmente l'udienza arriverà oggi alle conclusioni perché la procura ha depositato alcuni atti aggiuntivi che dovranno essere esaminati.

Un nuovo testimone

C'è un nuovo testimone nell'inchiesta della procura di Verbania. Secondo quanto si è appreso, un ex dipendente della funivia lo scorso 7 giugno si è presentato spontaneamente agli inquirenti riferendo che già in passato aveva parlato di alcune "situazioni" sul funzionamento dell'impianto. Per corroborare il suo racconto, l'uomo aveva consegnato il file audio di una conversazione con due colleghi (uno dei quali è Tadini) risalente al 2019. Oggi, nel corso dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame, il pm Olimpia Bossi, ne ha depositata una riproduzione su cd. I difensori hanno chiesto di poter ascoltare il file nella sua interezza anche perché, sempre secondo quanto si è appreso, non è stata fatta una trascrizione completa del colloquio: esistono solo alcuni stralci contenuti in un brogliaccio messo a punto della polizia giudiziaria. I giudici si sono detti d'accordo e hanno aggiornato l'udienza a domani.

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