Mottarone, pg Cassazione: azione disciplinare per giudici Verbania

Piemonte
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Contestate a vario titolo “grave inosservanza” delle regole organizzative stabilite dal Csm, mancanza di "correttezza e diligenza" professionale e "gravi scorrettezze" verso gli altri giudici, con conseguente "lesione del principio costituzionale del giudice naturale e danno grave all'immagine dell'ufficio". Oggi il primo confronto tra legali e periti sugli esiti delle ispezioni effettuate ad agosto

I giudici di Verbania che si sono occupati del crollo della cabina numero 3 della funivia del Mottarone (L'ESAME DELLA SCATOLA NERA) finiscono sotto accusa. La procura generale della Cassazione ha comunicato l'azione disciplinare a Luigi Montefusco, presidente del tribunale, e Donatella Banci, giudice che aveva sconfessato la Procura sul fermo dei tre indagati. Contestate a vario titolo, come riferito dal quotidiano La Stampa, "grave inosservanza" delle regole organizzative stabilite dal Csm, mancanza di "correttezza e diligenza" professionale e "gravi scorrettezze" verso gli altri giudici, con conseguente "lesione del principio costituzionale del giudice naturale e danno grave all'immagine dell'ufficio". Interpellati dal quotidiano torinese, nessuno dei magistrati ha commentato la vicenda. A promuovere l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati è stata la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. (LA DECISIONE DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO DI TORINO - SOSTITUZIONE DEL GIP - INCHIESTA SU GESTIONE FASCICOLO)

La vicenda

La vicenda si riferisce all'iniziale esonero dai nuovi fascicoli di un'altra giudice, Elena Ceriotti, all'autoassegnazione del fascicolo sulla funivia da parte di Banci e alla sottrazione del fascicolo a Banci dopo il suo primo provvedimento, per opera del presidente Montefusco. I due incolpati possono depositare memorie e documenti, indicare testimoni e farsi interrogare. A quel punto la procura della Cassazione può archiviare o mandarli a processo davanti al Csm. 

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Primo confronto tra legali e periti su ispezioni agosto

Primo confronto tra legali e periti sugli esiti delle ispezioni effettuate nel mese di agosto alla funivia del Mottarone. A oltre tre mesi dall'incidente si è riunito questa mattina il collegio dei periti a cui il gip Elena Ceriotti ha conferito l'incarico di accertare le cause "prossime e remoto" che il 23 maggio scorso hanno provocato il crollo della cabina. All'ordine del giorno anche i tempi, e le modalità, per lo spostamento della carcassa della cabina e delle sue componenti, dal cavo traente spezzato alla testa fusa rimasta infilzata in un albero.

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