Funivia Mottarone, indagini aperte su una pista gestita da Nerini

Piemonte

Secondo gli atti in Procura a Verbania ci sarebbero due inchieste aperte per gli incidenti avvenuti nel 2017 e nel 2019 sulla Alpyland, una pista su rotaia, la cui gestione è riconducibile a Luigi Nerini, indagato per l'incidente del 23 maggio scorso. L'avvocato Marcello Perillo, invece, ha fatto sapere che secondo il suo assistito, il caposervizio Gabriele Tadini, prima di quest'anno “i forchettoni sono stati adoperati per il giro a vuoto o per la manutenzione, ma mai con gente a bordo"

Due inchieste per altrettanti incidenti avvenuti sulla Alpyland, una pista su rotaia la cui gestione è riconducibile a Luigi Nerini, uno degli indagati per l'incidente della funivia del 23 maggio scorso, (FOTO - LE VITTIME - I PRECEDENTI) sono in corso in Procura a Verbania. La circostanza è riportata negli atti del procedimento. L'avvocato Marcello Perillo, invece, ha fatto sapere che secondo il suo assistito, il caposervizio Gabriele Tadini, prima di quest'anno sulle cabine della funivia del Mottarone “i forchettoni sono stati adoperati per il giro a vuoto o per la manutenzione, ma mai con gente a bordo", il riferimento è alle immagini diffuse dall'emittente tedesca Zdf

Gli incidenti sulla Alpyland

Gli incidenti sulla pista si sono verificati nel 2017 e nel 2019 e hanno causato il ferimento di un dipendente e di un passeggero, il reato ipotizzato è lesioni colpose. La procura si è servita di questo per chiedere la custodia cautelare per Nerini, il quale, secondo i pm, aveva manifestato "insofferenza ad uno scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza volte a tutelare l'incolumità degli utenti di tale genere di impianti". Richiesta poi respinta dal gip.

L'uso dei forchettoni sulla funivia

L'avvocato Perillo, che si è presentato in Procura a Verbania per concordare le modalità di un sopralluogo dei suoi consulenti tecnici sul luogo dell'incidente, in merito alle immagini diffuse dall'emittente tedesca Zdf ha spiegato che "Se in cabina si vedono delle persone, secondo Tadini, si tratta di addetti alla funivia o manutentori". Il legale ha poi aggiunto che la difesa vuole "fare una ricognizione perché finora abbiamo potuto esaminare solo delle fotografie. È un'iniziativa che riguarda gli aspetti tecnici: la cabina, la fune, il sistema frenante. Sono molti i dati da sottoporre a valutazione".

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I video sulla funivia e la rottura del cavo

In alcuni video amatoriali inviati alla Procura di Verbania dalla Zdf, emittente televisiva tedesca che li ha ricevuti dopo l’incidente da un cittadino svizzero che, per interesse di tipo tecnico, filmò l’impianto per tre volte (nel 2014, nel 2016 e nel 2018) si vedrebbero i ceppi che bloccano i freni di emergenza inseriti. In merito alle immagini, il pm di Verbania, Olimpia Bossi, ha però preferito evitare “ogni valutazione”.

Una delle ipotesi al vaglio della Procura è che sia stato proprio l'uso massiccio dei forchettoni a causare la rottura del cavo: i ceppi avrebbero scaricato una tensione eccessiva sulla fune causandone la rottura all'altezza dell'attacco del carrello. Intanto per lunedì è prevista una seconda ispezione sul luogo dell'incidente e gli inquirenti proseguono le audizioni dei dipendenti dell'impianto.

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