Sono "20mila" gli insegnanti che mancano, "soprattutto quelli di sostegno. Nell'anno del Covid, e con tre mesi di tempo, è ingiustificabile", sottolinea il presidente della Regione
"Inizio la scuola con 20mila cattedre vuote in Piemonte, 20mila insegnanti che mancano, soprattutto quelli di sostegno. Nell'anno del Covid, e con tre mesi di tempo, è ingiustificabile". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenuto in diretta a Start su Sky TG24. "In Piemonte ci sono bambini che hanno la necessità di essere assistiti e che questa mattina non hanno trovato l'insegnante. In un Paese civile non è accettabile", ha sottolineato. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - L'INIZIO ANNO IN PIEMONTE - PODCAST)
L’ordinanza
Il governatore ha poi parlato dell'ordinanza emanata la scorsa settimana che obbliga le famiglie piemontesi a certificare la temperatura dei figli, e alle scuole di verificarla. “È in vigore e nessuno l'ha impugnata”, ha affermato. ”Tutto sta funzionando bene - ha sottolineato- e questo dimostra che la verifica della febbre è più facile di quanto previsto dal ministro, anche perché i nostri dirigenti, i nostri presidi, i nostri insegnanti, i nostri bidelli sono di gran lunga più efficienti del governo della scuola a livello politico nazionale".
"In un Paese normale - ha aggiunto Cirio - la febbre la misura la scuola. Questo governo ha imposto a tutte le aziende di misurare la febbre agli operai che vanno al lavoro, ha imposto a tutti i sindaci e a tutti gli uffici pubblici di misurare la febbre e dove gestisce lui non misura la febbre ai bambini, che sono soggetti delicati e che nel resto della loro giornata incontrano e convivono con i nonni, che sono le persone più vulnerabili rispetto al Covid…", ha spiegato il presidente della Regione Piemonte.
“Se ordinanza sarà impugnata ci difenderemo”
"Avere la sicurezza che i bambini che vanno a scuola non abbiano la febbre è una tutela per tutti noi, per le insegnanti, per la scuola e per le famiglie. Questo era lo spirito della nostra ordinanza e lo spirito per cui non abbiamo arretrato", ha detto ancora il presidente della Regione a margine dell'inaugurazione della nuova scuola materna di Campiglione Fenile (Torino). "Stasera tireremo le somme per capire se e quali criticità ci sono state - ha detto - perché quella di oggi è la vera ripartenza dopo mesi terribili e non possiamo sbagliare".
"Con la nostra ordinanza - ha proseguito Cirio - crediamo di essere nel giusto. Io penso di avere dalla mia la ragione, perché si tratta della tutela della salute dei piemontesi. Questa non è una scelta mia personale, è una decisione condivisa dal mondo medico e scientifico. Se l'ordinanza del Piemonte sarà impugnata ci difenderemo nelle sedi opportune".
"Insegnare è delicato, in ospedale ancora di più"
"Insegnare è delicato sempre, ma farlo in un ospedale richiede una sensibilità e uno spirito di adattamento in più". Così il governatore del Piemonte durante la visita all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in occasione del via al nuovo anno scolastico. "Quello che inizia oggi - ha detto Cirio - è un anno scolastico molto particolare, e all'interno di un ospedale è ancora più particolare. Vi ringrazio per quello che fate e per la passione con cui lo fate, necessaria per affrontare il sacrificio e la fatica che un ruolo così delicato e importante comporta".
"Iniziamo l'anno scolastico credo più difficile dal dopoguerra - ha aggiunto - ma lo stiamo facendo con lo spirito giusto. È importante andare avanti così e farlo continuando a collaborare. Penso anche all'importante collaborazione fra pubblico e privato, e ringrazio la signora Lavazza, che con il suo aiuto a questo ospedale ci ha insegnato tanto".
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