Esplosione a Quargnento: arrestata la moglie del reo confesso

Piemonte

La donna è finita in manette dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa contro il pronunciamento del tribunale di Torino che aveva disposto la misura cautelare in carcere

E’ stata arrestata dai carabinieri Antonella Patrucco, moglie di Gianni Vincenti, reo confesso e detenuto da oltre sei mesi, presunta responsabile assieme al marito dell’esplosione nella cascina di Quargnento (Alessandria) in cui morirono nel dicembre 2019 tre vigili del fuoco mentre un carabiniere e altri due vigili del fuoco rimasero feriti. (LE FOTO - IL VIDEO). La donna è stata prelevata ieri sera dai militari dell'Arma mentre si trovava in casa, in via Modena, e portata in caserma per il successivo trasferimento in carcere (Vercelli).

Il processo

La donna è finita in carcere dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa contro il pronunciamento del tribunale di Torino che, accogliendo il ricorso del pm, aveva disposto la misura cautelare in carcere, non ritenuta necessaria invece dal gip. E’ imputata, in concorso con il marito, dei reati, tutti aggravati, di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi; omicidio aggravato; lesioni personali aggravate; fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, calunnia nei confronti dei vicini di casa.

L'esplosione

Nello scoppio morirono i vigili del fuoco Antonino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches, mentre rimasero feriti il carabiniere Roberto Borlengo e altri due vigili del fuoco, Giuliano Dodero e Luca Trombetta. I due coniugi secondo l’accusa avrebbero provocato le due esplosioni, collegando timer a una serie di bombole del gas, per riscuotere il premio dell'assicurazione stipulata pochi mesi prima. Per gli inquirenti la donna avrebbe fattivamente partecipato "a tutte le fasi della condotta delittuosa, ideazione, preparazione e realizzazione". La sera dello scoppio inoltre, dopo aver saputo della presenza di Vigili del Fuoco e Carabinieri sul posto, al pari del marito non aveva fatto nulla per avvertire del pericolo.

Il legale: "Nessuna esigenza cautelare"

"E' allucinante venirlo a sapere da voi. Noi difensori non eravamo ancora stati resi edotti del dispositivo della Cassazione, neanche con una pec. Invece la nostra assistita veniva portata in caserma, per poi essere trasferita in carcere". Così l'avvocato milanese Caterina Brambilla, legale di Antonella Patrucco. "Cosa temevano, che la facessimo scappare? Al di là del merito - sottolinea l'avvocato Brambilla - si parla di sussistenti esigenze cautelari a distanza di quasi un anno dai fatti e a un mese dall'inizio di uno dei due processi". "Quali potevano essere le esigenze cautelari oggi? Addirittura per il carcere? Dove sarebbe potuta scappare? Non dimentichiamo - ricorda - che il Gip aveva respinto mesi fa la stessa richiesta della Procura, che si è poi rivolta al Riesame". Antonella Patrucco, oltre 60 anni, accudiva una madre anziana e una sorella disabile.

Comandante carabinieri informa parenti delle vittime

Intanto, il colonnello Michele Angelo Lorusso, comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, ha informato personalmente i familiari delle vittime. "Speriamo che giustizia sia fatta davvero, anche se i ragazzi non torneranno più e la vita delle loro famiglie è distrutta per sempre", dicono i colleghi dei tre vigili del fuoco morti.

Quest'oggi, inoltre, i parenti di Matteo Gastaldo hanno ricevuto la visita da parte di Fabio Dattilo, comandante del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. "Ci ha fatto molto piacere, sapevamo di una visita, programmata già da qualche tempo. In particolare a mia madre, anziana Si è creata una situazione di familiarità e non di incontro istituzionale. E ora speriamo la giustizia faccia il suo corso", ha detto il fratelllo, Alberto Gastaldo. Il comandante ha poi incontrato, al comando provinciale di Alessandria, i familiari delle altre due vittime dell'esplosione.

Torino: I più letti