"So che siete delusi e più addolorati di prima, se possibile, ma volevo illustrarvi la situazione, ed è questa e non c'è rimedio", ha detto il procuratore generale di Torino rivolgendosi ai familiari delle vittime
"Non siamo mai stati con le mani in mano. Se siamo arrivati a questo risultato è perché non abbiamo mai abbassato la guardia, ma non potevamo incidere perché si tratta di uno Stato estero". Così il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo, durante l'incontro oggi con i familiari delle vittime del rogo Thyssenkrupp, avvenuto a Torino nel 2007. Intanto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha contattato i familiari delle vittime, che la prossima settimana potrebbero andare a Roma a incontrare una delegazione del governo. Lo si è appreso in tribunale a Torino, a margine dell'incontro.
Le parole del pg Francesco Saluzzo
"Anche il ministero italiano ciò che poteva fare, lo ha fatto", ha aggiunto il pg di Torino. "La decisione viene da altri - ha spiegato parlando della concessione della semilibertà ai due manager tedeschi Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, condannati in Italia per omicidio colposo - e non c'era nessuna possibilità di far eseguire la pena ai due in Italia. A un'esecuzione siamo comunque arrivati. So che siete delusi e più addolorati di prima, se possibile, ma volevo illustrarvi la situazione, ed è questa e non c'è rimedio".
I familiari delle vittime durante l'incontro hanno anche contestato il fatto che i manager della Thyssen siano stati condannati per un reato colposo e non doloso: "Sono assolutamente convinto che fosse un reato doloso - ha risposto Saluzzo - ma in Italia siamo in uno stato di diritto, dove il giudice ha stabilito che non lo era". "La giustizia di sconfitte ne subisce tante - ha continuato Saluzzo -, è stato un percorso a ostacoli e arrivati all'ultimo forse il risultato è stato meno importante di quanto ci aspettassimo". A chi gli ha chiesto se un intervento della politica potrebbe cambiare le cose, il pg ha risposto "no".
La madre di una delle vittime: "Ennesima presa in giro"
"Ci vergogniamo dell'Italia e ci vergogniamo della Germania, non possono zittirci dicendo che ce l'hanno messa tutta perché non è vero". Così Rosina Platì, madre di una delle vittime, prima dell'incontro con il procuratore Saluzzo. "È l'ennesima presa per i fondelli. Dovevate farvi garantire che questi delinquenti andassero in galera", ha detto poi la donna durante l'incontro di questa mattina con il pg Francesco Saluzzo. "Abbiamo creduto a tutti. Ma questa non è una pena è una presa in giro - ha detto Platì al procuratore generale di Torino -. Non se ne può più, ci hanno ammazzato sette figli nel modo più atroce e non hanno fatto un giorno di galera".
La sorella di una vittima: "Davanti al tribunale nessuno oltre a noi"
"Qui davanti non dovrebbero esserci solo i giornalisti ma tutta la Regione, le istituzioni e soprattutto gli operai che sono vivi. Non ho visto nessuno. Se non basta quello che facciamo qui, andremo ancora a Roma", sottolinea davanti al Tribunale di Torino Laura Rodinò, sorella di Rosario, rimasto ucciso nel rogo.
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La sindaca Appendino: "Uno schiaffo alla loro battaglia"
"Uno schiaffo alla loro battaglia, alla loro lotta. La Città, come ha fatto in passato, continuerà a schierarsi al loro fianco, siamo vicini". Così, a margine della presentazione di un nuovo servizio di scooter sharing, la sindaca di Torino Chiara Appendino commenta la concessione della semilibertà ai manager tedeschi condannati per il rogo della Thyssenkrupp. "Sto per incontrare le mamme - annuncia Appendino - e faremo sentire anche la nostra voce. Purtroppo non è una scelta che dipende da noi, però siamo al loro fianco. Non abbiamo ancora sentito il ministro - ha concluso la sindaca rispondendo a una domanda - perché prima volevo incontrare le mamme, poi oggi sicuramente sentiremo anche lui".
Sindacati: "Il Governo faccia sentire la propria voce"
"La decisione della procura tedesca è un affronto alla nostra città, dove tanti lavoratori continuano a morire di lavoro". Questo il commento di Cgil, Cisl e Uil di Torino, in una nota congiunta: "Chiederemo a Cgil, Cisl e Uil nazionali di intervenire presso il governo italiano affinché faccia sentire la propria voce", hanno aggiunto i tre rappresentanti sindacali, Federico Bellono, Domenico Lo Bianco e Francesco Lo Grasso, che questa mattina hanno partecipato all'incontro con il pg Saluzzo e i famigliari delle vittime. La notizia, secondo i sindacati, "smentisce chi dava per certo che i manager avrebbero davvero pagato per la strage di 13 anni fa e non rende giustizia agli operai morti e alle loro famiglie". "Sembra incredibile - aggiungono - che i due manager continuino a lavorare per la Thyssen dopo quello che è successo".
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