Vittima dell'episodio è Marcello Segre, presidente di un'associazione di volontariato, che ha espresso "rammarico per gesti che sviliscono il valore di una comunità civile come quella piemontese". Il sindaco Chiara Appendino: "Continueremo a denunciare e a schierarci"
Una stella di David, insieme alla scritta 'Jude' è stata disegnata sulla porta di casa di Marcello Segre a Torino, nel quartiere Cit Turin. Segre, molto conosciuto nel mondo del volontariato subalpino, è presidente dell'associazione italiana "Piemonte Cuore". Sull'accaduto, la Digos ha già avviato degli accertamenti mentre in giornata sul posto si è recata anche la polizia scientifica.
La vittima: "Gesti che sviliscono la comunità civile piemontese"
A seguito dell'episodio, Segre ha espresso "rammarico per gesti che sviliscono il valore di una comunità civile come quella piemontese, da sempre inclusiva e lontana da derive antisemite. Se fai una cosa del genere - ha poi aggiunto - vuol dire che ce l'hai con qualcuno. Si tratterà di persone ignoranti, ma spero che li trovino. Io non sono un personaggio di spicco, sono impegnato nel sociale, nel volontariato, non penso di aver fatto del male a nessuno. Ho fiducia nelle forze dell'ordine. Ho ricevuto numerose telefonate di solidarietà, anche dalla sindaca Chiara Appendino e dal presidente della Regione Alberto Cirio. Telefonate bipartisan, che sono il segnale migliore in queste situazioni. Sono episodi che non devono essere taciuti: la memoria deve essere mantenuta viva tutti i giorni e nessuno deve permettersi di cancellarla. È importante raccontare la storia nelle scuole: parlare ai ragazzi è la difesa al futuro".
Le battaglie di Segre per l'uso diffuso dei defibrillatori
Negli ultimi anni, l'impegno nel sociale di Segre ha lasciato dei segni tangibili. Lo scorso 30 dicembre, grazie a un defibrillatore donato nel 2016 dall'associazione "Piemonte Cuore", nonché alle lezioni che erano state fornite al personale scolastico, al liceo torinese Giordano Bruno è stato possibile soccorrere tempestivamente un 21enne che aveva perso i sensi in classe: le manovre di rianimazione cardiopolmonare e il posizionamento delle piastre gli hanno salvato la vita.
L’uomo, insieme all'associazione (intitolata a Lorenzo Greco, un dodicenne morto nel 2014), si batte da anni per l'uso diffuso di questi dispositivi medici. Non si contano, negli anni, i progetti che sono stati avviati dalla onlus, dai corsi nelle scuole al posizionamento di defibrillatori in vari punti di Torino e di altri Comuni. Il primo, in ordine di tempo, fu consegnato nel 2014 a una piscina pubblica del capoluogo piemontese.
L’incontro a Palermo a nome delle fondazioni filantropiche
E proprio domani pomeriggio, Marcello Segre e la sorella Claudia saranno a Palermo per sottoscrivere, a nome delle fondazioni filantropiche di cui i due sono responsabili, delle collaborazioni con l'amministrazione comunale. In particolare, la "Global Thinking" di Claudia Segre si occuperà di attività di formazione ed informazione per la prevenzione della violenza economica contro le donne e di prevenzione del sovraindebitamento delle famiglie, mentre Marcello donerà alla città alcuni defibrillatori che saranno installati in luoghi aperti al pubblico.
Appendino: "Continueremo a denunciare e a schierarci"
Il sindaco Chiara Appendino, sui social network, ha commentato quanto accaduto oggi: "Un altro inaccettabile episodio di antisemitismo. Noi continueremo a denunciare e a schierarci. Mando a Marcello l’abbraccio di tutta la comunità", le sue parole.
I precedenti
Nelle scorse settimane una serie di episodi di antisemitismo si sono verificati in Italia, a poca distanza dal Giorno della Memoria (LO SPECIALE) che si celebra il 27 gennaio. Il 31 gennaio un'altra stella di david è comparsa a Bologna, accanto al citofono di un uomo la cui famiglia è stata sterminata durante la Shoah. In precedenza, sulla porta di casa di una donna di origini ebraiche a Mondovì (Cuneo), era comparsa la scritta “Juden Hier”. Il 27 gennaio, una scritta nazista era apparsa a Torino vicino al campanello di un'iscritta all'Anpi, figlia di un partigiano.