Torino, usura ed estorsione: 16 le persone arrestate

Piemonte
Foto di Archivio

Le misure si inseriscono nell'ambito di due operazioni, denominate "Criminal Consulting" e "Pugno di Ferro", riferite a due distinte organizzazioni criminali

A Torino la polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito 16 misure cautelari in carcere a seguito di due operazioni, denominate "Criminal Consulting" e "Pugno di Ferro", riferite a due distinte organizzazioni criminali dedite all'attività di usura ed estorsione. Inoltre, è stato effettuato anche un ingente sequestro preventivo di denaro, orologi e moto.

Le indagini

L'inchiesta è scattata nel 2014, dopo l'acquisizione di alcune cambiali legate ad un'altra vicenda giudiziaria, l'indagine ha portato a 16 arresti principalmente per usura, estorsione e riciclaggio. Nell'inchiesta sono coinvolti anche commercialisti e consulenti finanziari. L'indagine riguarda due organizzazioni criminali: una capeggiata da Vittorio Ceretta, pluripregiudicato, l'altra dal sorvegliato speciale Renato Macrì, noto esponente della 'ndrangheta. C'è poi un terzo filone, legato ai prestiti a tasso usuraio elargiti da Vittorio Raso, attualmente latitante per sfuggire ad altri provvedimenti cautelari. Raso operava con l'aiuto delle mogli di alcuni esponenti del clan 'ndranghetista dei Crea, che facevano da intermediarie.

Messina: “Un nuovo modello investigativo”

"È un'indagine esemplare, che rappresenta un modello investigativo nuovo", ha affermato il Direttore della Direzione Centrale Anticrimine della polizia di Stato, Francesco Messina. "La criminalità organizzata - spiega Messina - va affrontata con nuovi strumenti che non attacchino solo il contesto militare e di controllo del territorio, ma anche le ramificazioni economiche. Si può parlare di un vero è proprio 'modello Piemonte' che utilizzeremo anche a livello nazionale".

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