Twitter, primo trimestre sopra le attese: crescono utili e ricavi

Tecnologia
Twitter (Ansa)

L’utile netto del social è salito a 191 milioni, il triplo rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre i ricavi sono cresciuti del 18%. In aumento anche gli utenti attivi ogni giorno. Il titolo vola in Borsa 

Twitter apre il suo 2019 con un primo trimestre da record, o almeno al di sopra delle aspettative degli analisti. L’utile netto del social network dei cinguettii è infatti salito a 191 milioni di dollari, triplicato rispetto ai 61 milioni dello stesso periodo del 2018, mentre i ricavi sono cresciuti del 18%, toccando quota 787 milioni di dollari, a fronte dei 665 milioni incassati tra gennaio e marzo dell’anno scorso.

Lieve crescita degli utenti giornalieri

Anche per quanto riguarda gli utenti il social può tornare a sorridere, almeno in parte. Il numero delle persone attive ogni giorno su Twitter è infatti salito a 134 milioni, il 6% in più rispetto alla fine del 2018, quando il dato si attestava intorno ai 126 milioni. Un risultato che fa ben sperare per il futuro, soprattutto alla luce dei dati registrati nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, che avevano evidenziato una crescente disaffezione da parte dei fruitori di social verso la piattaforma dei tweet, scesa a 321 milioni di iscritti, 5 milioni in meno rispetto ai 326 milioni del periodo precedente, un record negativo per Twitter nell’arco degli ultimi due anni.

Trump contro Twitter

Gli ottimi risultati fatti registrare nei primi tre mesi del 2019 spingono il titolo anche a Wall Street, dove nella giornata di ieri, 23 aprile, ha guadagnato l’8,72%. Queste cifre mostrano come Twitter sia riuscito a rilanciarsi nonostante le pesanti accuse rivolte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che più di una volta si è scagliato contro la piattaforma, l’ultima delle quali ha visto l’inquilino della Casa Bianca affermare che il social “non lo tratta bene” ed è "molto discriminatorio”, oltre a essere protagonista di "giochi politici" sui quali il Congresso dovrebbe intervenire perché servono "più società più giuste per diffondere la parola”. Pochi mesi fa, invece, Trump si era scagliato con un tweet contro tutti i principali social media, definendoli “faziosi”.

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