Attriti tra Facebook e Apple sulla privacy: rimossa una app dallo store

Tecnologia
Foto di archivio (ANSA)
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Il social media ha tolto ‘Onavo Protect’ dal negozio virtuale dell’azienda di Cupertino in quanto violava le nuove linee guida 

Dopo il caso Cambridge Analytica, Facebook continua ad avere problemi sul tema della privacy dei suoi utenti. Il social media è stato costretto a rimuovere dall’App Store la sua applicazione Onavo Protect, in grado di creare una rete sicura per la navigazione, poiché violava le nuove leggi sulla tutela dei dati personali, stilate dall’azienda di Cupertino. Negli scorsi mesi, Tim Cook aveva criticato il social network dopo lo scandalo Cambridge Analytica e, da allora, i rapporti tra i due colossi della Silicon Valley non si sono mai distesi.
Sembra che Onavo Protect venisse usata da Facebook per monitorare le applicazioni più popolari. Il CEO di Apple ha ricordato che le nuove linee guida impediscono di raccogliere informazioni sul software installato nei dispositivi degli utenti per fini pubblicitari o di marketing e che è sempre necessario mettere ben in chiaro quali dati personali vengano raccolti.
L’azienda di Cupertino ha avvertito in privato i vertici di Facebook a inizio agosto, spingendoli a rimuovere l’applicazione dall’App Store. A nulla sono serviti i vari colloqui svolti durante il mese per cercare una soluzione differente.

Le grandi pulizie di Facebook

Negli scorsi giorni, Facebook ha bannato myPersonality, un’applicazione di quiz online presente sul social media, sospettata di aver raccolto i dati sensibili di oltre 4 milioni di utenti. A causa degli scandali degli ultimi mesi, l’azienda di Mark Zuckerberg sta cercando il più possibile di tutelare la sicurezza degli iscritti alla propria piattaforma per ripulire la propria immagine. Di recente, infatti, il social sta monitorando con attenzione le attività di tutte le applicazioni di terze parti e ne ha già sospese più di 400.

La questione Onavo Protect

Sulla questione Onavo Protect, negli scorsi mesi, Facebook ha cercato di minimizzare le accuse rivolte all’applicazione. Le dichiarazioni dei dirigenti della società sono però state smentite da un report rilasciato a marzo, nel quale era esplicitamente dichiarato che l’app continuava a raccogliere i dati degli utenti anche quando non era attiva. Lo stesso Mark Zuckerberg, durante le audizioni di fronte al Congresso Americano avvenute a giugno, ha ammesso che Facebook ha raccolto dei dati tramite Onavo Protect.
Al momento, l’applicazione è ancora disponibile sugli store dei dispositivi Android. 

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