Erin Egan, chief privacy officer del social network, ha reso noto il problema che ha riguardato milioni di utenti nell'arco di 10 giorni. Per errore alcuni post sono diventati pubblici e dunque visibili a tutti
Quattordici milioni di persone sarebbero rimaste vittime, per 10 giorni, nel mese di maggio, di un bug che ha riguardato le impostazioni privacy di Facebook, rendendo pubblici e dunque visibili a tutti post che avrebbero dovuto invece essere visibili solo a una platea più ristretta. Lo ha comunicato la società di Mark Zuckerberg tramite Erin Egan, chief privacy officer, proprio mentre la compagnia sta faticosamente cercando di riconquistare la fiducia degli utenti persa con lo scandalo di Cambridge Analytca.
Cos'è successo
Il nuovo problema sarebbe stato provocato da un bug che ha impattato lo strumento di selezione dell'audience e che ha comportato la condivisione del post non solo con gli amici su Facebook ma con tutti. Il problema si è verificato tra il 18 e il 27 maggio scorsi. "Abbiamo risolto la questione e a partire da oggi informeremo tutti coloro che sono stati impattati chiedendo di rivedere i post pubblicati in questo lasso di tempo", ha spiegato Egan.
Gli utenti saranno avvisati
Egan ha inoltre fatto sapere che le impostazioni della privacy per i post in questione sono state reimpostate com’erano prima del bug e che le persone interessate dal problema saranno raggiunte da delle notifiche per verificare che la privacy sia stata reimpostata correttamente. "Ci scusiamo per questo errore", ha aggiunto. L'immediata ammissione di responsabilità sembra rientrare nell'impegno sulla trasparenza assunto da Facebook dopo lo scandalo degli account violati da Cambridge Analytica con l'obiettivo di utilizzare i dati per influenzare elezioni. L'episodio è l'ultimo di una serie di guai legati alla privacy che hanno interessato il social network.
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