Tecnologie, materiali, informazioni: l’innovazione intelligente di DI Works
NOWL’azienda, con sede a Milano, lavora per grandi realtà dell’alta moda, del lusso, dell’automotive, dell’elettronica proponendosi come acceleratore per lo sviluppo di prodotti tramite l’uso di nuovi concetti, nuove tecnologie, nuovi materiali
In un open space popolato da prototipi, materiali di nuova generazione e bozze di nuovi progetti opera un vero e proprio laboratorio di ricerca e sviluppo dove nascono le implementazioni che poi vediamo nei prodotti più famosi dei grandi marchi, dall’automotive alla moda, dal lusso alla robotica passando per l’elettronica di consumo. DI Works, eccellenza italiana parte del gruppo i²d, si pone l’obiettivo di accelerare lo sviluppo dei prodotti di alta gamma integrando informazioni, tecnologie e materiali per fornire soluzioni avanzate ad alcuni tra i più grandi brand internazionali. A raccontarci tutto è Marco Rosetti, fondatore e amministratore unico dell’azienda. “Per noi innovazione è la combinazione di materiali e tecnologia - ci spiega - e più ingredienti hai più possibilità combinatorie ci sono, più c’è possibilità di lavorare a prodotti che poi vanno sul mercato”.
La storia
Nata come Design Innovation nel 1998, l’azienda dopo un periodo di crescita è stata acquisita proprio da Rosetti, con l'ingresso in BTS Group, multinazionale svedese specializzata in strategia organizzativa. Dopo un cambio nome (BTSDI nel 2016) si trasforma nella DI Works che conosciamo oggi nel 2024, a seguito dell’acquisizione da parte della newco i²d, startup digitale focalizzata sullo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale per la ricerca e lo sviluppo. “DI Works - ci spiega Rosetti - nasce nel 2013 quando ho visto questo studio, me ne sono innamorato e ho pensato che ci fosse qualcosa di buono. Noi operiamo nel settore dell’alta moda, del lusso, dell’automotive, consumer goods, consumer electronics: tutto ciò che soffre della forza di gravità è il nostro settore. Spesso le aziende non sanno, non possono o non vogliono fare qualcosa, e poi cercano continuamente di ‘aprire le finestre’ per avere ossigeno fresco: noi rappresentiamo quello che dentro le aziende non può succedere, cioè l’occasionalità di trovare nuovi concetti, nuove tecnologie, nuovi materiali, nuovi dati e nuove informazioni”.
Cosa fa DI Works
Ricerca, materiali, tecnologie e prototipizzazione sono gli ambiti principali in cui lavora DI Works, che con i clienti - molti sono nomi molto imporanti del panorama industriale e commerciale mondiale - cerca di unire le migliori idee e i migliori materiali per arrivare a una soluzione originale. DI Works lavora anche nel campo dell’usabilità e dell’ergonomia, ottimizza la gestione della catena di approvvigionamenti e mantiene una coerenza tra i prodotti. Tra le novità anche un software proprietario di intelligenza artificiale generativa (chiamato InsightGPT) in grado di raccogliere e analizzare i feedback degli utenti in tempo reale, trasformandoli in preziose risorse nell’ottica di miglioramento continuo di prodotti e aziende. Negli ultimi anni, ci spiegano, DI Works ha realizzato oltre trecento progetti.
I progetti più interessanti
Ma andiamo a capire nel dettaglio cosa fa DI Works. Spoiler: tantissime cose. Per questo motivo abbiamo chiesto a Rosetti e ai suoi collaboratori di mostrarci i progetti più interessanti e di più facile comprensione. E partiamo proprio da quelli che stanno più a cuore all’azienda, perché - ci spiegano - aiutano le persone a vivere meglio. Il primo progetto di cui veniamo a conoscenza è un caschetto che si pone l’obiettivo di aumentare la sicurezza nei cantieri: un dispositivo indossabile connesso che rileva e segnala zone di pericolo nelle aree non coperte da GPS. Il caschetto, in particolare, inizia a vibrare all’arrivo di un mezzo, evitando così il pericolo di incidente o di investimento, contribuendo a migliorare la sicurezza sul lavoro. Un secondo prodotto ricorda molto gli occhiali Nuance Audio Glasses da poco portati sul mercato da EssilorLuxottica (qui la nostra recensione): si tratta di occhiali che permettono alle persone con capacità uditiva ridotta di sentire un po’ meglio, sostituendo gli apparecchi acustici tradizionali. Un prodotto che, ci rivela, è nato praticamente in contemporanea con i Nuance Audio Glasses e che va a colmare una vera e propria necessità di mercato.
La terza innovazione si chiama Wristbot ed è stata realizzata per la startup ReWing, spin off dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova: si tratta di un macchinario intelligente in grado di aiutare il paziente nella riabilitazione del polso, conforme tra l’altro agli standard per la certificazione medicale CE. DI Works ha contribuito alla riprogettazione del prototipo intervenendo su linee, funzionalità e materiali per renderlo più ergonomico, sicuro e conforme ai requisiti. Ma ce ne sono poi tanti altri, dalle manopole “sensorizzate” con sensori tessili, una tecnologia realizzata con l’obiettivo di rilevare la forza del paziente senza invasività, alla superficie touch sotto tessuto, che retroillumina parti di tessuto o di pelle attivabile tramite sfioramento, ideale per prodotti di lusso o fascia alta come automobili e capi indossabili.
Le strutture auxetiche
Non è tutto. DI Works ci parla anche di un’altra tecnologia molto interessante, il materiale auxetico: si tratta di una materia capace di allargarsi o restringersi, ideale ad esempio per adattare i vani portaoggetti (come i porta bicchieri delle auto) alle diverse dimensioni richieste dai vari mercati. Si tratta di un materiale, ci spiegano, che si espande lateralmente sotto trazione e si restringe sotto compressione. La tecnologia può essere applicata anche a giubbotti antiproiettile, imballaggi, protezioni antiurto.
YouFeed
Ultimo progetto nella nostra carrellata di cui DI Works va molto fiera è YouFeed: si tratta di una soluzione che permette ai clienti finali di registrare valutazioni vocali immediatamente dopo l’esperienza d’uso del prodotto e di condividerle rapidamente. Progettato per facilitare il feedback spontaneo, YouFeed si avvale del software di intelligenza artificiale InsightGPT per trasformare i dati grezzi in indicazioni operative per il miglioramento dei prodotti. Una soluzione che può essere resa disponibile tramite un bottone fisico (ad esempio in totem, camerini prova, carrelli della spesa, direttamente sul prodotto) o in formato digitale tramite tag NFC. Il sistema facilita la raccolta delle impressioni degli utenti perché funziona con la voce e quindi non li obbliga a scrivere lunghi testi. In questo modo - ci spiega Tommaso Castelli, Ceo di i²d - “ogni prodotto si trasforma in un punto di contatto tra il brand e l’utilizzatore finale”.