
Una fabbrica urbana per imprese, startup, designer: nasce a Milano CoFactory. ANTEPRIMA
Apre a Milano, all’interno del Certosa District, una "fabbrica urbana" dedicata al concetto di innovazione tridimensionale aperta a imprese, startup e designer, che mette a disposizione servizi di progettazione e hardware per la prototipazione rapida e la produzione di piccole serie o edizioni limitate. Parole d’ordine: nuove tecnologie e sostenibilità. L’abbiamo visitata in anteprima
(di Daniele Semeraro)

Un magazzino di deposito per pezzi di auto trasformato in una grande fabbrica del futuro. La CoFactory, idea di Ivan Tallarico, Ceo e Co-fondatore di Designtech, si pone l’obiettivo di aprire uno spazio in un contesto urbano e collaborativo con risorse condivise per tutti. Una struttura adatta ad aiutare i designer nelle prime fasi della loro esperienza lavorativa per assemblare e vedere nascere i propri lavori.
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La CoFactory è il primo spazio che prova a mettere insieme uffici dedicati a startup manifatturiere, a designer che vogliono autoprodursi e ad aziende che partecipano all’hub di innovazione e che non hanno in casa attrezzature di prototipazione avanzata, che qui vengono messe a disposizione in una logica condivisa, aperta ed urbana. All’interno della CoFactory vengono messi in contatto gli innovatori con le competenze e le tecnologie degli esperti del settore.
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Frutto di un investimento di 5 milioni di euro, all’interno troviamo aree lounge, sale di coworking, laboratori, una cucina hi-tech e tanti macchinari molto ingombranti e difficilmente utilizzabili in autonomia da chi si affaccia al mondo del design, da stampanti 3D per super polimeri e compositi a macchine per il taglio e la modellazione, da una materioteca a un’area di robotica asservita alla stampa 3D per applicazioni legate alla stampa di calcestruzzo e manufatti, e ancora macchinari in grado di lavorare materiali diversi, dall’alluminio al legno.
Il sito ufficiale di CoFactory
Le macchine, ci spiegano, sono a disposizione di chiunque abbia la necessità di realizzare progetti tridimensionali, prototipi, innovazione e digitalizzazione dei processi produttivi con un focus sulla sostenibilità, tema trasversale che ispira tutte le iniziative di innovazione, che qui, spiega ancora Tallarico, vengono declinate dal punto di vista dell’ispirazione della natura e nella possibilità di usare materiali di seconda vita nello sviluppo di nuovi progetti.
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All’interno della CoFactory troviamo due interessanti idee. Partiamo dal letto HIBED di Hi-Interiors, creato da artigiani italiani: offre un viaggio multisensoriale attraverso fragranze, cromoterapia, musicoterapia e reti motorizzate per massaggi, un cinema privato con schermo da 70 pollici e possibilità di integrare sensori per il monitoraggio del sonno. Il tutto - ci spiega la design manager di Hi-Interiors Bahar Hami - pensando al concetto di otium, la trasformazione del tempo libero in opportunità di crescita e di benessere.
Il sito di Hi-Interiors
Altro progetto pilota è Aura System; si tratta di un’azienda che lavora nel campo della purificazione dell’aria installando pannelli di piante a parete. In CoFactory, ci spiegano, Aura System, andrà a misurare l’impatto della purificazione dell’aria e la capacità di migliorare i consumi legati alla climatizzazione proprio grazie alla presenza di piante nelle diverse sale riunioni.
Il sito di Aura System