Da Instagram a Linkedin, come sono cambiati i social network durante il lockdown

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Chiara Piotto

Passiamo molto più tempo con gli occhi incollati allo schermo, soprattutto mobile. I social ci hanno aiutati a sentirci meno soli durante le settimane più dure dell'isolamento. Alcune novità sono state semplicemente anticipate dall'emergenza e resteranno, come eredità, anche in futuro

Ripensando alle settimane di lockdown, non vi sentite fortunati ad appartenere alla generazione social network? Volenti o nolenti, i dati parlano chiaro: il tempo speso sui social ad aprile 2020 è raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E mentre noi cambiavamo umori e abitudini, loro erano pronti a cambiare con noi, intercettando le nuove necessità. 

"Videochiamami!"

Abbiamo riscoperto il piacere di "videochiamare", come nel famoso spot del 2005 con Valeria Marini. Non solo le piattaforme dedicate, come Zoom, hanno visto quintuplicare il loro traffico, ma altri social che non lo avevano come "core business" si sono attrezzate per sfruttarlo al massimo: i download di Google Meet - solitamente destinato alle aziende ma reso gratuito a tutti fino a settembre - sono cresciuti del 140%. Le videochat su Facebook si sono evolute con Messenger Rooms, stanze virtuali dove è possibile riunire fino a 50 persone, anche tra i non iscritti. Whatsapp ha ampliato il servizio a un massimo di 8 utenti. Sempre il colosso di Menlo Park ha introdotto Shops, per supportare i piccoli negozi in crisi.

"Facciamo una diretta"

Che dire, poi, delle dirette. Lezioni di fitness, corsi manuali, interviste e raccolte fondi trasmesse live a ogni ora del giorno e della notte hanno scandito le nostre giornate nel momento in cui non c'erano più aperitivi e palestre da frequentare. Facebook ha puntato molto sul trasferimento online degli eventi, annullati per via delle circostanze, e sui videogiochi, con la app dedicata Gaming. Instagram ha investito sui live rendendoli più semplici da seguire, implementando la visibilità da desktop, e da salvare su IGTV. 

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"Hai messo lo sticker #iorestoacasa?"

Ma a cambiare di più, su Instagram, sono state le stories, le regine dell'interazione sul social dedicato alla fotografia. Fin dai primi giorni dell'emergenza coronavirus sono stati introdotti gli sticker “grazie” ed “eroi in corsia” dedicati agli operatori sanitari e ai lavoratori. Poco dopo è arrivato l’adesivo “io resto a casa”, con tanto di stories a tema raggruppate in evidenza sulla home, per incentivare gli utenti a seguire le regole del lockdown. Infine sono arrivate le challenge, sfide virtuali fino ad oggi prerogativa di Tik Tok.

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"Come procedono le donazioni su Tik Tok?"

Quella di Tik Tok è stata tra le piazze virtuali più frequentate degli ultimi mesi. Non sono mancate le challenge dedicate all'emergenza per coinvolgere e sensibilizzare gli utenti. Gli hashtag #iorestoacasa, #lavatilemani e #andràtuttobene hanno raccolto milioni di contenuti. Dopo l’introduzione dello sticker per le donazioni, è nato il trend #TuttiFratelli per sostenere la raccolta fondi della Croce Rossa italiana. Altre istituzioni, come l’Oms, hanno lanciato proprio in queste settimane un account per diffondere video informativi sul virus.

"Candidati con un video"

Anche LinkedIn, il network professionale, si è adattato all'emergenza, introducendo la funzionalità “video presentazione” per facilitare la selezione dei candidati e le assunzioni. Una novità destinata a durare: un video permette infatti di valutare molto più facilmente rispetto a un semplice CV virtuale le cosiddette soft skills, come creatività e flessibilità, sempre più fondamentali nella selezione del personale. 

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