Il team che lavora a Chrome sta valutando varie alternative per proporre un nuovo modo per identificare i siti web. Gli indirizzi usati attualmente non garantiscono del tutto la sicurezza degli utenti e possono essere sfruttati dai cyber criminali
Google Chrome, uno dei browser più utilizzati in tutto il mondo, compie oggi 10 anni. Nella sua breve vita ha portato una serie di cambiamenti radicali nel web. Per esempio, ha reso popolari gli aggiornamenti automatici e ha promosso l’utilizzo del protocollo HTTPS, maggiormente sicuro rispetto al classico HTTP. La nuova iniziativa che il team al lavoro sul browser sta prendendo in considerazione potrebbe suscitare non poche controversie: ripensare l’utilizzo degli URL.
L’acronimo sta per Uniform Resource Locator e indica gli indirizzi che identificano in modo univoco ogni sito presente su Internet. Si tratta di un modo semplice e veloce per permettere agli utenti di accedere ai contenuti di loro interesse, senza dover inserire ogni volta lunghe stringhe di numeri. Tuttavia, col passare del tempo gli URL sono diventati sempre più difficili da leggere e da comprendere. Inoltre, sui dispositivi mobili non c’è, solitamente, molto spazio per visualizzarli.
I limiti degli URL
Alcuni cyber criminali hanno sfruttato questa opacità per spacciarsi per istituzioni realmente esistenti e organizzare truffe, oltre a diffondere virus informatici tramite download di software apparentemente sicuri. Il team di Google Chrome ritiene che sia arrivato il momento di introdurre un cambiamento importante.
“Le persone fanno fatica a capire gli URL”, spiega Adrienne Porter Felt, engineering manager di Chrome. “Sono complicati da leggere, non è facile capire quale sia la porzione dell’indirizzo ritenuta affidabile e, in generale, non credo che siano più utili per esprimere l’identità di un sito nel migliore dei modi. È per questo che vogliamo muoverci in una direzione che renda tutto più trasparente e comprensibile. Gli utenti hanno il diritto di sapere se i siti web che stanno visitando sono degni di fiducia o no. Ovviamente, tutto ciò comporterà dei notevoli cambiamenti”.
Una questione di sicurezza
Al momento non è facile ipotizzare cosa potrebbe essere usato per sostituire gli URL. Gli accademici si pongono questo interrogativo da anni, ma non sono ancora riusciti a trovare una risposta.
Gli ingegneri di Google Porter Felt e Justin Schuh affermano che al momento anche il team di Chrome è combattuto sulla soluzione migliore da proporre. Per ora, il gruppo si rifiuta di rendere pubbliche le ipotesi che sono state prese in considerazione.
Il team sta cercando di identificare tutti i modi in cui le persone usano gli URL, così da trovare un’alternativa in grado di incrementare la sicurezza dei siti web e tutelarne l’identità, oltre a semplificare le azioni di tutti i giorni, come la condivisione di link sui dispositivi mobili.