Oltre mille lavoratori dell’azienda hanno firmato una lettera di protesta contro l'iniziativa che mira a realizzare un motore di ricerca che soddisfi Pechino. La società non fornisce più i suoi principali servizi nel Paese da otto anni
Il piano “Libellula” (“Dragonfly”) è un piano segreto per realizzare un motore di ricerca che soddisfi la censura cinese. Il progetto è di Google e non va a genio a molti dei suoi dipendenti. Contro il piano, infatti, si sono espressi oltre mille lavoratori dell’azienda californiana che hanno firmato una lettera di protesta. La rivelazione arriva da uno dei promotori dell’iniziativa, che ha però scelto di restare anonimo.
Rivedere i criteri etici
Nella lettera si richiamano i dirigenti a rivedere i criteri etici e di trasparenza nelle politiche aziendali. I firmatari lamentano la mancanza di informazioni fornite agli impiegati affinchè questi possano "fare le loro scelte etiche nell'ambito del loro lavoro", e che la notizia del progetto “Dragonfly” sia giunta loro attraverso i media.
Blocco di termini e contenuti
Lo scorso 1 agosto, un articolo del New York Times ha reso noto che alcuni ingegneri della società starebbero lavorando a un software in grado di bloccare alcuni termini di ricerca e oscurare i contenuti che il governo cinese sceglie di censurare. In questo modo, dice il quotidiano, la compagnia riuscirebbe a rientrare nel mercato cinese, dopo un’assenza di otto anni dovuta proprio alla censura e agli attacchi hacker.
Vertici Google: meglio poco che niente
I dirigenti dell’azienda non hanno mai commentato pubblicamente il piano Dragonfly, se non durante un meeting interno nel quale è stato reso noto ai dipendenti che il progetto è attualmente in fase embrionale. Secondo alcuni ex dipendenti, intervistati dall’agenzia Reuters, gli attuali vertici della compagnia sarebbero a favore della teoria secondo cui "meglio offrire un servizio limitato in Cina, piuttosto che non offrirlo affatto".
Da 8 anni fuori dalla Cina
Nel 2006 Google riuscì a entrare nel mercato cinese, ma dopo soli quattro anni l’azienda stessa decise di andarsene a causa dei numerosi problemi. Al momento comunque Google offre diversi servizi in Cina e ha uffici a Pechino, Shenzhen and Shanghai. Ma le funzionalità più importanti (la ricerca, le email e l’App Store) non sono disponibili.