Il nuovo supercomputer si chiamerà Leonardo, omaggio al Genio di Vinci

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)

L'annuncio è arrivato durante una conferenza stampa organizzata dal ministero per l'Istruzione, Università e Ricerca. La macchina raggiungerà una capacità di calcolo di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo entro il 2023 

Il nuovo supercomputer italiano si chiamerà Leonardo, in onore del Genio originario di Vinci scomparso 500 anni fa. L’annuncio è arrivato oggi, lunedì 10 giugno, durante la conferenza stampa organizzata dal ministero per l'Istruzione, Università e Ricerca per presentare il progetto del nuovo centro di calcolo avanzato, che sarà operativo entro il 2020 presso il tecnopolo di Bologna. Presenti all’incontro, il ministro Marco Bussetti, il direttore generale del Dipartimento delle reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione Europea, Roberto Viola, il presidente del Consorzio Interuniversitario Cineca, Giovanni Emanuele Corazza e il vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Antonio Zoccoli.
L’Italia è stata scelta dal comitato EuroHPC JU (European High Performance Computing Joint Undertaking) come uno degli otto paesi europei che ospiterà un supercomputer grazie a un sodalizio con la Slovenia coordinato dal Consorzio Interuniversitario Cineca, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste. Il progetto porterà Bologna a diventare la quinta realtà mondiale per capacità di calcolo.

Entro il 2023 un miliardo di miliardi di operazioni al secondo

Grazie a migliaia di processori che lavorano in parallelo, il supercomputer sarà in grado inizialmente di compiere più di 270 milioni di miliardi di operazioni al secondo, ma l’obiettivo è raggiungere entro il 2023 una potenza di calcolo pari a un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, una cifra a 18 zeri, raddoppiando l’attuale capacità europea. La macchina potrà essere applicata in diversi campi di studio e consentirà ai ricercatori, per esempio, di progettare nuovi farmaci in poche ore, simulare il comportamento del cervello e di studiare l’evoluzione dell’universo. Come spiega Zoccoli, il supercomputer “gestirà i dati prodotti dai più grandi progetti internazionali ai quali l'Infn partecipa: dal superacceleratore Lhc del Cern alla ricerca sulle onde gravitazionali di Virgo”.

Bussetti: “Piano che aiuta l’Europa a progredire”

I supercomputer sono la parte principale del programma 'Europa digitale', un progetto a lungo termine per il periodo 2021-2027 voluto dall'Ue che prevede una spesa di 2,7 miliardi di euro. Secondo il ministro Bussetti, si tratta di un piano “che aiuterà l’Europa a progredire nelle tecnologie orientate al futuro, come l'internet delle cose, l'intelligenza artificiale, la robotica e l'analisi dei dati”.

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