L’obesità vista dallo spazio

Tecnologia
Google Maps (Getty Images)
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Con una rete neurale convoluzionale i ricercatori statunitensi hanno creato una mappa in grado di identificare le zone più a rischio 

Con l’intelligenza artificiale si può riconoscere l’obesità dallo spazio. O meglio, le zone con più alta concentrazione di persone sovrappeso. Attraverso il machine learning sono state analizzate 150 mila mappe di Google basate sulle immagini dei satelliti. Poi le foto sono state confrontate con le statistiche riguardanti la diffusione dell'obesità ed è stata creata una mappa in cui sono state evidenziate le aree con le densità più alte. I risultati mostrano come la conformazione dell’ambiente urbano sia collegata con quasi i due terzi (64,8%) dei casi di obesità in tutte le città analizzate. Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, è stato svolto da due ricercatori dell'università di Washington, Adyasha Maharana ed Elaine Okanyene Nsoesie.

Analizzate sei città degli Stati Uniti

L'obesità è un problema di salute complesso, influenzato da una serie di fattori tra cui l'ambiente in cui si vive. Già in studi precedenti era stato dimostrato come quartieri pieni di edifici, con solo strade e poco verde, scoraggino l'attività sportiva. L’impatto sulla salute inoltre risulta essere negativo. Al contrario dove ci sono palestre, piscine e spazi aperti, l’influenza del luogo sulla salute è positiva. Gli scienziati ora hanno utilizzato l'intelligenza artificiale e le immagini satellitari di sei città statunitensi per mappare il collegamento tra le zone urbane e il numero di persone sovrappeso. Le città esaminate sono state Seattle, Tacoma, Bellevue, Memphis, Los Angeles e San Antonio. Le circa 150 mila immagini satellitari ad alta risoluzione di Google Maps sono state caricate su una rete neurale convoluzionale. Il sistema di Intelligenza artificiale ha poi incrociato i dati con le stime sull’obesità fornite dal progetto ‘500 Cities’, portato avanti dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie, per creare un modello che valutasse l'associazione tra le caratteristiche delle zone (per esempio la presenza di stazioni di servizio, centri commerciali, parchi e negozi di animali) e il numero di persone obese.

Analisi dall’alto

"Proponiamo un metodo per valutare in modo completo l'associazione tra la prevalenza dell'obesità in età adulta e l'ambiente circostante. Per farlo abbiamo usato immagini satellitari ad alta risoluzione", spiegano le due ricercatrici. Questo tipo di analisi ‘dall’alto’ potrebbe essere in futuro uno strumento utile per valutare il rischio di obesità negli Stati Uniti. Inoltre potrebbe essere la base da cui partire per eseguire ricerche mirate su territori più esposti alla problematica, come i quartieri periferici degli agglomerati urbani.
 

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