L'Ia cancellerà la figura dei traduttori? Spoiler: no

Le lingue sono sistemi complessi, non sono solo parole o regole grammaticali, ma lo specchio della cultura e del patrimonio di un popolo. Come può l’intelligenza artificiale tenerne conto e cogliere sfumature e toni? Penso che sia davvero incredibile che l'intelligenza artificiale sia arrivata al punto in cui non solo è in grado di tradurre, ma anche di cogliere tutte le sfumature che sono proprie di una lingua. Ogni idioma è diverso e proviene da un contesto culturale differente. Credo che gli ultimi anni di sviluppo dell'IA ci abbiano davvero permesso di creare modelli che non solo sono in grado di tradurre, ma anche di comprendere profondamente la lingua e di scrivere in un modo che sembra molto umano. Ci sono ambiti – penso al campo medico o al settore giuridico, con le trascrizioni automatiche – dove una piccola inesattezza di traduzione può avere effetti e conseguenze significativi. Come si può ridurre questo margine di errore? In una e-mail inviata a un amico, piccoli errori non sono rilevanti. Ma quando si tratta, ad esempio, di documentazione medica, è necessario prestare molta attenzione. In molti casi, vediamo che l'intelligenza artificiale viene affiancata dall'intervento umano: l'intelligenza artificiale svolge il lavoro di base, ma gli esseri umani supervisionano il processo di traduzione e si assicurano che la traduzione sia corretta al 100%. Funzionalità come Clarify di DeepL, che stiamo introducendo sul mercato, ci consentono di concentrarci sulle parti più importanti della traduzione, rendendola ancora più semplice. Come immagina possa essere il futuro dell’apprendimento delle lingue? Avrà ancora senso studiarle o ci serviremo solo dell’intelligenza artificiale? Sono un grande sostenitore di come la tecnologia possa aiutare nella comunicazione e penso che l'IA svolga già ora un ruolo importante e, francamente, straordinario nel modo in cui possiamo interagire tra di noi. E tutto questo continuerà a essere perfezionato e migliorato. Tuttavia, sono anche un grande sostenitore dell'apprendimento delle lingue. La comprensione culturale che ne deriva, la capacità di parlare direttamente nella lingua dell'altro e la connessione umana che questo comporta fanno una grande differenza. Parliamo di traduzione simultanea. È possibile unire accuratezza linguistica e velocità di traduzione? Un aspetto questo che, ad oggi, riescono a garantire interpreti e traduttori. Quando si tratta di traduzione simultanea o interpretariato, la sfida che l'intelligenza artificiale deve affrontare è molto più grande. Bisogna considerare vari fattori, come, ad esempio la comprensione dell’audio, anche se c’è rumore di fondo, oppure i diversi dialetti. Questo è un compito molto più difficile da risolvere per l'intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, bisogna offrire una traduzione rapida. Dobbiamo ancora bilanciare i requisiti di tempestività e qualità nelle soluzioni che creiamo, ma ritengo che, con il miglioramento dell'hardware e dei modelli di traduzione, sarà possibile ottenere risultati sempre migliori. Ritiene che possano scomparire un domani queste professioni? Il settore linguistico ha subito molti cambiamenti negli ultimi anni. Abbiamo visto i traduttori adottare molto rapidamente DeepL e altri strumenti di traduzione basati sull'intelligenza artificiale. In realtà, sono stati gli utenti più coinvolti che abbiamo avuto sin dalle origini di DeepL, perché questo elimina gran parte del loro lavoro e permette loro di concentrarsi sul valore aggiunto che solo gli esseri umani possono apportare. Potremo concentrarci su quelle aree in cui si può aggiungere più valore, mentre alcune delle traduzioni e dei compiti più semplici saranno realizzati dall'intelligenza artificiale. DeepL è un’azienda europea, nata in Germania, a Colonia. A che punto siamo in Europa con la sfida all’intelligenza artificiale? L'Europa ha molte opportunità nel campo dell'intelligenza artificiale. Abbiamo una vasta base di sistemi di IA straordinari e ritengo che il vecchio continente dovrebbe sfruttarle e puntare con forza sull'intelligenza artificiale. Tuttavia, se valutiamo la situazione attuale, il numero di aziende tecnologiche o di quelle realtà in grado di sviluppare la propria IA, è semplicemente inferiore in Europa. Pertanto, ritengo che dovremmo concentrarci ancora di più su questo compito. L'intelligenza artificiale si integrerà nella nostra quotidianità e arriverà a conoscerci di più, offrendo esperienze personalizzate, in grado di coadiuvarci meglio in ciò che vogliamo fare.

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