Intelligenza artificiale, arriva il Codice di condotta Ue per l'AI Act: ecco cosa prevede

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Il Codice è articolato in tre capitoli, ed è uno strumento volontario sviluppato da esperti indipendenti con il contributo di oltre mille parti interessate: l’obiettivo è di aiutare l'industria a conformarsi alle norme sui modelli di intelligenza artificiale per scopi generali, che saranno applicabili a partire dal 2 agosto 2025

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La Commissione Europea ha ricevuto la versione finale del Codice di buone pratiche per l'intelligenza artificiale generativa, che “aiuterà le imprese a rispettare gli obblighi previsti dall’AI Act su sicurezza, trasparenza e copyright”, in particolare modelli di IA per scopi generali, detti “Gpai”. Il Codice, che dovrà ora incassare il via libera sia della Commissione sia dei Ventisette membri, fornisce delle precisazioni su una serie di norme stabilite dall'AI Act che si applicheranno a partire dal 2 agosto ai fornitori di modelli Gpai, anche a quelli con rischi sistemici come Gpt-4 di OpenAI, Gemini di Google e Grok di xAI.

Di cosa si tratta

Il Codice è articolato in tre capitoli, ed è uno strumento volontario sviluppato da 13 esperti indipendenti con il contributo di oltre mille parti interessate, tra cui fornitori di modelli, Pmi, accademici, esperti di sicurezza dell'IA, titolari di diritti e organizzazioni della società civile. L'obiettivo con cui è stato concepito è quello di aiutare l'industria a conformarsi alle norme sui modelli Gpai, che saranno applicabili a partire dal 2 agosto 2025. L'attuazione rientrerà nell'ambito di competenza dell'Ufficio IA, la cui istituzione è stata prevista nell'AI Act. Con le regole sui modelli Gpai, Bruxelles intende garantire che tali modelli, immessi sul mercato europeo, compresi quelli più potenti e avanzati, siano sicuri e trasparenti.

I tre capitoli del Codice

Come detto, sono tre i capitoli di cui si compone il codice: trasparenza e copyright, validi per tutti i modelli Gpai, e sicurezza, riguardante solo un numero limitato di fornitori dei modelli più avanzati. Bruxelles non considererà inadempienti i fornitori di modelli Gpai che non attuano pienamente gli impegni assunti subito dopo la firma del codice, ma prevarrà il principio di buona fede nell'attuazione degli impegni. Lo spirito è quello della collaborazione della Commissione a trovare un modo per raggiungere la piena conformità delle imprese. L'esecutivo Ue avrà pieni poteri di conformità, quindi anche la possibilità di comminare sanzioni, a partire dal 2 agosto 2026. Una volta che il Codice sarà stato approvato dagli Stati membri e dalla Commissione, i fornitori di modelli Gpai che sottoscriveranno volontariamente il Codice potranno dimostrare la conformità agli obblighi previsti dalla legge sull'IA aderendo al Codice. In questo modo, i firmatari del Codice beneficeranno di un onere amministrativo ridotto e di una maggiore certezza giuridica rispetto ai fornitori che dimostrano la conformità in altri modi.

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Le linee guida della Commissione

La Commissione integrerà il Codice con linee guida, che saranno pubblicate prima dell'entrata in vigore degli obblighi in materia di intelligenza artificiale per scopi generali. Le linee guida chiariranno chi rientra e chi non rientra nell'ambito di applicazione delle norme sull'IA per scopi generali previste dall'AI Act. Henna Virkkunen, vice presidente della Commissione per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha detto che “la pubblicazione odierna della versione finale del Codice di condotta per l'IA per scopi generali segna un passo importante per rendere i modelli di IA più avanzati disponibili in Europa non solo innovativi, ma anche sicuri e trasparenti. Progettato in collaborazione con le parti interessate all'IA, il Codice è allineato alle loro esigenze”. Virkkunenn ha invitato "tutti i fornitori di modelli di intelligenza artificiale per scopi generali ad aderire al Codice”, “in questo modo si garantirà loro un percorso chiaro e collaborativo per la conformità alla legge europea sull'IA".

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