WhatsApp, arriva il "Privacy Checkup": cosa è e come funziona

Tecnologia

Introduzione

L’obiettivo primario sarà quello di rendere più facile e veloce agli utenti che utilizzano WhatsApp la gestione delle impostazioni legate alla privacy. In particolare, si potrà scegliere con maggiore accuratezza e precisione a chi mostrare l’immagine del proprio profilo personale oltre che lo stato dell'ultimo accesso. E non solo, perché si potranno gestire con ancora più semplicità le informazioni legate al proprio account e gestire con sempre più attenzione altre funzionalità, come ad esempio la partecipazione ai gruppi. Ecco di cosa si tratta e quali utenti, al momento, potranno usufruirne

Quello che devi sapere

La difesa della privacy

Nuove funzionalità in arrivo per WhatsApp pensate con l’obiettivo di rendere l'app di messaggistica, tra le più conosciute e scaricate al mondo, ancora più sicura e affidabile. Dovrebbe essere presto disponibile, infatti, una nuova funzione implementata dagli sviluppatori per proteggere in maniera ulteriore a quanto già fatto la privacy degli utenti, riducendo così in maniera sostanziale il rischio di conversazione indesiderato e potenziando, di pari passo, la sicurezza delle comunicazioni.

 

PER APPROFONDIRETruffe online, Gen Z e Millenials tra i più colpiti. PODCAST

La difesa della privacy

Cosa migliora "Privacy Checkup"

Stando a quanto anticipato da diversi siti internazionali che si occupano di tecnologia e anche da alcuni esperti di cyber security, la nuova funzione si chiamerà "Privacy Checkup". L’obiettivo primario sarà quello di rendere più facile e veloce agli utenti che utilizzano WhatsApp la gestione delle impostazioni legate alla privacy. In particolare, si potrà scegliere con maggiore accuratezza e precisione a chi mostrare l’immagine del proprio profilo personale oltre che lo stato dell'ultimo accesso. E non solo, perché si potranno gestire con ancora più semplicità le informazioni legate al proprio account e gestire con sempre più attenzione altre funzionalità, come ad esempio la partecipazione ai gruppi.

 

PER APPROFONDIREWhatsApp, truffa del codice a 6 cifre: come difendersi per evitare il furto del profilo

Quattro opzioni

Una volta aggiornata l’applicazione, per gli utenti che saranno coinvolti nell’update, si potrà accedere ad una nuova sezione, accessibile attraverso le impostazioni di WhatsApp, destinata principalmente al controllo della privacy. Quest’ultima potrà essere modificata nello specifico tutte le volte che l'utente lo considererà opportuno. Come farlo? Una volta cliccato sull’area "Privacy Checkup", infatti, saranno disponibili quattro opzioni. Si tratta, in particolar modo, di "scegli chi può contattarti", "controlla le tue informazioni personali", "aggiungi più privacy alle tue chat" e "proteggi di più il tuo account". Da qui si potrà selezionare una voce ed impostare quelle che sono le specifiche preferite da ciascun utente

Quattro opzioni

La fase di test

“Privacy Checkup”, al momento, non è disponibile per tutti gli utenti di Whatsapp. Gli sviluppatori stanno portando avanti una fase di test destinata solamente ad alcuni di essi, soprattutto su dispositivi Android. L’intenzione, secondo gli esperti di settore, è che la funzione sia estesa appena possibile anche per coloro che utilizzano dispositivi iOS. Ma, ancora, non ci sono certezze legate alle tempistiche

Il tema della cybersicurezza

In sostanza, con questo nuovo update, WhatsApp vuole potenziare in maniera ancora più significativa la gestione della privacy per i propri utenti, che avranno la possibilità di intervenire semplicemente sulle impostazioni di sicurezza. Si tratta di una funzione piuttosto attesa, anche in virtù del livello di attacchi informatici, sempre più numerosi, che si sono registrati negli ultimi tempi

Un report sul tema

Più in generale, ed escludendo le specifiche delle app di messaggistica, gli italiani sono all'11esimo posto al mondo in termini di competenze su sicurezza e privacy online. Inoltre, spiccano nella creazione di password non attaccabili (98%), ma faticano a identificare i problemi di privacy legati all'utilizzo dell'IA sul lavoro (7%). Lo ha indicato una recente ricerca della società di cybersecurity NordVpn attraverso il National Privacy Test (Npt), un'indagine annuale globale pensata per valutare la consapevolezza della riservatezza dei dati e a educare il pubblico sulle minacce e sull'importanza della sicurezza delle informazioni nell'attuale era digitale.

 

PER APPROFONDIRECybersecurity, promossi sulle password ma bocciati sull’IA: i dati sugli italiani online

Un report sul tema

I Paesi più "virtuosi"

L’ultimo report pubblicato ha raccolto 25.567 risposte da 181 Paesi. I primi cinque, in quanto a conoscenza dello scenario in generale, risultano essere Singapore, Finlandia, Lituania, Germania e Stati Uniti. I risultati complessivi, però, hanno mostrato un graduale ma progressivo peggioramento medio dei livelli di consapevolezza della privacy online e della sicurezza informatica

Alcuni dati

Ecco, tra gli altri dati valutati, cosa ha fatto emergere il rapporto. Poco più di 4 italiani su 10 (42%) pensano che coprire la webcam sia una misura elevata di protezione della privacy online, mentre il 36% si affida alla modalità di navigazione in incognito credendo di poter diventare, in tal modo, del tutto invisibile in rete

Alcuni dati

La cultura della sicurezza

In realtà non è proprio così, hanno riferito gli esperti. "L'abitudine di coprire la webcam del proprio Pc è nata quando nel 2016 Mark Zuckerberg ha mostrato, involontariamente, una sua foto con webcam e microfono coperti da un nastro adesivo. Il rischio zero non esiste nelle nostre vite digitali. Potenzialmente, tutti i dispositivi possono essere hackerati per spiarci, ma prima di giungere a questo è fondamentale accrescere sempre di più la cultura della sicurezza in Italia” è stato spiegato

I furti d'identità

A cosa stare attenti? “Per esempio, uno smartphone o un computer con sistema operativo non aggiornato è più vulnerabile ai virus. Così come è più probabile che sia vittima di un furto d'identità l'utente che cede, in modo inconsapevole, i propri dati personali pensando solo di fare un gioco online"