AI4TRUST, la sfida dell'intelligenza artificiale e la lotta alla disinformazione

Tecnologia

A Progress, si è discusso del progetto,  a cui partecipa anche Sky TG24, finanziato dall'Unione Europea e coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento. L'obiettivo è creare una piattaforma basata sull'Ai che permetta ai giornalisti di verificare notizie e immagini.  Ecco di cosa si tratta

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Intelligenza artificiale e disinformazione online: si è discusso di questi temi a Progress, il programma di SKYTG24 condotto da Helga Cossu. Al confronto hanno parteicpato Riccardo Gallotti, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento, l'esperto di cultura digitale Nicola Bruno e  il giornalista di SkyT24 Andrea Dambrosio. Un'occasione per spiegare anche il progetto AI4TRUST, finanziato dall'Unione Europea: "Un progetto che coinvolge 17 partner europei: università, istituti di ricerca, media e network di fact checkers, e che nasce con l’obiettivo di contrastare la condivisione consapevole o inconsapevole di contenuti falsi. L’obiettivo è quello di sviluppare una piattaforma ibrida, basata sull’intelligenza artificiale e gestita da persone, in questo caso da giornalisti, fact checker, policy maker per combattere il fenomeno della disinformazione e della misinformazione. L’arrivo di software quali ChatGPT ha cambiato in maniera radicale il contesto, c'è il rischio che questi tool possano aumentare il diffondersi di notizie false e AI4TRUST vuole contrastare questa situazione" ha affermato Dambrosio.

La nascita del progetto

Così Dambrosio: "Il punto centrale è capire che l’intelligenza artificiale può essere a sua volta uno strumento utile per combattere la disinformazione", parole a cui fa eco Gallotti: "Il linguaggio dell’intelligenza artificiale è fatto per essere specializzato, adatto per un particolare audience ed è difficile riconoscere se sia falso o meno. Il progetto AI4TRUST è molto complesso, ci sono già tanti strumenti in grado di riconoscere contenuti falsi, noi vogliamo far questo in un’unica piattaforma, identificando automaticamente le notizie più a rischio disinformazione. Questa piattaforma sarà utilizzata dai giornalisti, fact checkers e policy maker".

"Sviluppare creatività e senso critico"

"La mole di disinformazione sta crescendo - ha affermato Nicola Bruno -, ma crescono anche gli strumenti a disposizione per controllare la veridicità dei contenuti. È importante lanciare campagne di informazione che arrivino a tutti i cittadini, il giornalismo è fondamentale in democrazia, ben venga che AI4TRUST dia strumenti ai giornalisti per fare il proprio lavoro. Spesso non c’è filtro nelle informazioni, anche i cittadini si devono affacciare con uno spirito più critico ai contenuti. Per i contenuti testuali ChatGPT ha rilasciato un tool che permette di capire se un testo è creato o meno da AI, ma questi strumenti devono essere ancora perfezionati". Poi sull'importanza della formazione:  "Parliamo nelle scuole di questa problematica, fondamentale è sviluppare spirito critico e anche un’etica in questo senso, bisogna sempre segnalare se mettiamo online contenuti fake, anche per scherzo. Poi mi preme sottolineare come sia importante anche essere creativi, bisogna creare contenuti testuali e visivi con intelligenza artificiale conoscendone le potenzialità e i limiti. Molto scuole temono l’AI, invece ognuno di noi deve dare un contributo più costruttivo, creando contenuti con questi strumenti, così possiamo avere un contributo per rendere l’informazione online migliore.

"Strumenti per identificare contenuti falsi"

Ancora Gallotti: "Oggi è più facile identificare immagini e audio falsi che contenuti testuali e questo è un tema che svilupperemo con AI4TRUST. Al momento infatti si può identificare l’intenzione del testo, ovvero se questa fosse fraudolenta e creata per convincere persone, come nel comune caso dei clickbait, ma è ancora un percorso lungo. Si può identificare il lessico utilizzato, se questo fosse diverso da quello usato dagli esseri umani, ma ricordiamoci che neanche chi ha sviluppato il tool sa riconoscere se il testo è creato da un'intelligenza artificiale o meno". Poi sull'importanza del dialogo con le piattaforme di social network: "In questo momento abbiamo la possibilità di dialogare con i social network, questo spero creerà un dialogo fruttifero tra noi ricercatori e coloro che fanno circolare le notizie, perché noi abbiamo bisogno di dati che loro possono fornirci per creare modelli che identificono le notizie false".

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