
Intelligenza artificiale, quanti medici usano gli algoritmi per le diagnosi?
Secondo l’Osservatorio sulla Sanità digitale del Politecnico di Milano, già oggi il 27% delle strutture sanitarie sta sperimentando strumenti che analizzano immagini e segnali per fini diagnostici o di trattamento con l’intelligenza artificiale. Questi strumenti sono utilizzati da un medico su quattro (il 23%)

L’intelligenza artificiale trova sbocchi anche in campo medico. Le prime applicazioni si vedono già: ci sono i primi farmaci disegnati interamente con l’IA, mentre diverse soluzioni sono già utilizzate per fare monitoraggi, prevenzione e diagnosi più accurate, come scrive Il Sole 24 Ore
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Secondo l’Osservatorio sulla Sanità digitale del Politecnico di Milano, già oggi il 27% delle strutture sanitarie sta sperimentando strumenti che analizzano immagini e segnali per fini diagnostici o di trattamento con l’intelligenza artificiale
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Questi strumenti sono utilizzati da un medico su quattro (il 23%) e dal 14% degli infermieri: si parla di Ecg, Tac, risonanze, radiografie, angiografi che sfruttano algoritmi per migliorare la precisione delle diagnosi
GUARDA IL VIDEO: AI, un medico su quattro usa l'algoritmo per le diagnosi
Sono invece più basse le altre tipologie di applicazioni che si basano sull'analisi di dati sanitari strutturati, come quelli del fascicolo sanitario elettronico per scegliere cure più accurate o puntare sulla medicina preventiva. Questi strumenti ad oggi sono utilizzati da un medico su 10

Ma l’IA può essere utilizzata anche sui Chatbot progettati per rispondere ad alcune domande, emulando la conversazione umana. Ad oggi solo un medico su 10 li ha utilizzati per cercare riferimenti scientifici rispetto a una determinata patologia, ma per circa la metà dei sanitari questa applicazione è promettente per il futuro

I pericoli maggiori, in questo senso, potrebbero riguardare i cittadini interessati a cercare informazioni (il 52%) e con uno su tre (il 32%) pronto a utilizzare l’IA per farsi formulare una diagnosi sulla base dei sintomi

“L’Europa - ricorda Chiara Sgarbossa al Sole 24 Ore, direttrice dell’osservatorio Sanità digitale del Politecnico di Milano - sta studiano un regolamento sull’IA che dovrà chiarire le responsabilità anche legali che ha un medico quando prende decisioni sulla base dell’uso dell’intelligenza artificiale e che magari causano un errore. È poi fondamentale che il medico si formi bene su come funziona un algoritmo e quale tipologia di dati gli fornisce per arrivare alla sua decisione”
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