Dopo la sospensione dell'intelligenza artificiale in Italia fino al 30 aprile, possibile svolta dal mese prossimo, con le condizioni poste dal Garante della Privacy per la riattivazione nel nostro Paese
Dopo la sospensione del Garante della Privacy che di fatto ha bloccato l'utilizzo di Chat GPT in Italia, lo stesso garante ha dichiarato che con alcuni miglioramenti e la certezza di una maggiore sicurezza in materia di dati sensibili degli utenti, l'intelligenza artificiale, dovesse rispettare questi parametri entro il 30 aprile, potrà di nuovo essere accessibile dal nostro paese. OpenAI in queste due settimane dovrà quindi soddisfare le prescrizioni imposte dal Garante per la protezione dei dati personali riguardanti l‘informativa, i diritti degli interessati, gli utenti e i non utenti, la base legale del trattamento dei dati personali per l‘addestramento degli algoritmi con i dati degli utenti.
La mossa di OpenAI
Intanto l'organizzazione ideatrice del chatbot ha lanciato Bug Bounty, programma che offre una ricompensa, fino a 20mila dollari, per chiunque scovi bug e vulnerabilità, un'ulteriore risposta che OpenAI riserva a chi la accusa di attentare alla privacy (e non solo) dei suoi utenti. Le preoccupazioni intorno a Chat GPT e chatbot simili infatti aumentano, se è vero che anche il presidente statunitense Joe Biden ha iniziato a valutare la necessità di controllare gli stumenti di intelligenza artificiale. Il Dipartimento del Commercio americano ha intanto presentato richiesta formale di nuove misure definite di responsabilità, come la possibilità che i nuovi modelli di intelligenza artificiale siano sottoposti a un processo di certificazione prima del rilascio.