La sede rappresentava un raccordo tra la piattaforma e le istituzioni europee che ora sono preoccupate per il rispetto delle nuove norme sui servizi digitali e per il licenziamento di gran parte del personale. "Per agire su disinformazione - affermano dall'Ue - servono risorse"
Twitter ha deciso di chiudere la sede europea di Bruxelles. I dipendenti del team, in tutto sei persone, hanno lasciato i loro incarichi a seguito dell'ultimatum inviato via mail da parte del nuovo ceo, Elon Musk, che chiedeva al personale di impegnarsi in una "cultura del lavoro dura". Il patron di Tesla sta inoltre portando avanti un piano per il taglio di 7.500 posti di lavoro. Come riferito dal Financial Times, Julia Mozer e Dario La Nasa, responsabili della politica digitale di Twitter a livello europeo, hanno lasciato l’azienda la scorsa settimana. L'ufficio di Bruxelles rappresentava un raccordo politico fondamentale con le istituzioni europee e il suo smantellamento è segno del cambio di rotta intrapreso da Musk.
Le preoccupazioni dell'Ue
Questi cambiamenti preoccupano la Commissione europea: il timore è che la piattaforma di social media non sia in grado di rispettare il nuovo DSA, ovvero le nuove e rigorose regole per il controllo dei contenuti online. Nei giorni scorsi era stata la stessa vicepresidente Ue Margrethe Vestager a evidenziare che il nuovo modello di business appare "del tutto imperfetto". "Twitter - come riporta la testata britannica - è in rotta di collisione con Bruxelles": la piattaforma social infatti "si trova ad affrontare nuovi controlli per le leggi Ue sulla sorveglianza delle Big Tech, appena entrata in vigore con il Dsa". L'allerta da parte delle autorità di regolamentazione europee è scattata quando Musk ha lanciato Twitter blue, il servizio di abbonamento premium: la sua funzione di "spunta blu" è stata infatti abusata da profili falsi che mettono a rischio l'ambiente digitale. I funzionari europei sono preoccupati "per il numero di dirigenti di Twitter che hanno lasciato l’azienda", spiega il Finantial Times, e che "hanno avuto un ruolo nei rapporti con le autorità di regolamentazione e nell’attuazione nella piattaforma delle norme Ue volte a contenere la diffusione di contenuti illegali online".
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Ue a Twitter: "Per combattere la disinformazione servono risorse"
La vicepresidente della Commissione Ue Jourova si è espressa contro la chiusura della sede europea della piattaforma social. "Sono preoccupata per la notizia del licenziamento di una grande quantità di personale di Twitter in Europa", ha scritto in un post su Twitter. "Se si vuole agire efficacemente contro la disinformazione - ha aggiunto - e la propaganda, servono risorse. Soprattutto nel contesto della guerra di disinformazione portata avanti dalla Russia".