TikTok, il Garante della Privacy blocca la pubblicità personalizzata

Tecnologia

L'Autorità, con un provvedimento d'urgenza adottato il 7 luglio, ha avvertito la piattaforma che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata in assenza di un esplicito consenso. L'azienda: "Cerchiamo di costruire un'esperienza personalizzata per la nostra community, impegnandoci al contempo a rispettare la privacy dei nostri utenti e a operare in conformità con tutte le normative vigenti"

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Il Garante per la privacy manda un segnale forte a TikTok. L'Autorità, con un provvedimento d'urgenza adottato il 7 luglio, ha avvertito la piattaforma che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata in assenza di un esplicito consenso. Nelle scorse settimane - spiega una nota dell'organismo di garanzia - il social network aveva informato i propri utenti (IL COMUNICATO DI TIKTOK) che, a partire dal 13 luglio, le persone maggiori di 18 anni sarebbero state raggiunte da pubblicità "personalizzata", basata cioè sulla profilazione dei comportamenti tenuti nella navigazione su TikTok. E aveva modificato la sua privacy policy prevedendo come base giuridica per il trattamento dei dati non più il consenso degli interessati, ma non meglio precisati "legittimi interessi" di TikTok e dei suoi partner.

L’istruttoria del Garante

Il Garante aveva immediatamente avviato un'istruttoria sulla modifica della privacy policy e chiesto informazioni al social network. Sulla base degli elementi forniti dalla Società, l'Autorità ha concluso che tale mutamento della base giuridica risulta incompatibile con la direttiva europea 2002/58, la cosiddetta direttiva "ePrivacy" , e con l'art. 122 del Codice in materia di protezione dei dati personali (che ne dà attuazione), norme che prevedono espressamente come base giuridica "per l'archiviazione di informazioni, o l'accesso a informazioni già archiviate, nell'apparecchiatura terminale di un abbonato o utente" esclusivamente il consenso degli interessati. 

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La tutela dei minori iscritti

Oltre alla base giuridica inadeguata, il Garante ha messo in luce un aspetto che desta particolare preoccupazione e che riguarda la tutela dei minori iscritti alla piattaforma. Le attuali difficoltà mostrate da TikTok nell'accertare l'età minima per l'accesso alla piattaforma - ha osservato l'Autorità - non consentono infatti di escludere il rischio che la pubblicità "personalizzata" basata sul legittimo interesse raggiunga i giovanissimi, con contenuti non appropriati. L'Autorità italiana, avvalendosi di uno dei poteri previsti dal Regolamento Ue, ha pertanto inviato un "avvertimento" formale alla Società, avvisando che un trattamento effettuato sulla base giuridica del "legittimo interesse", almeno in relazione alle informazioni archiviate sui dispositivi degli utenti, si porrebbe al di fuori della cornice normativa in vigore, con le evidenti conseguenze, anche di carattere sanzionatorio. 

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La posizione di TikTok

In merito alla vicenda arriva il commento di un portavoce di TikTok: "In TikTok cerchiamo di costruire un'esperienza personalizzata per la nostra community, impegnandoci al contempo a rispettare la privacy dei nostri utenti, ad essere trasparenti sulle nostre politiche in materia di privacy e ad operare in conformità con tutte le normative vigenti. Mentre la nostra valutazione della recente comunicazione del Garante per la Protezione dei Dati Personali è ancora in corso, non possiamo commentare oltre."  

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