Nei primi giochi del 1948 ci furono solo sedici partecipanti, quattordici uomini e due donne, che gareggiarono nel cortile dell’ospedale in sport come il tiro con l’arco
Google dedica un doodle al dottor Ludwing Guttmann, inventore della Paralimpiadi. Ebreo ortodosso, il neurochirurgo tedesco perse il padre e la sorella in un campo di concentramento. Intorno alla fine degli anni Trenta Guttmann riuscì a fuggire dalla Germania nazista di Hitler e raggiunse il Regno Unito dove ricevette un visto per rifugiati e una borsa di studio per stabilirsi con moglie e figli a Oxford e continuare le sue ricerche sulle lesioni del midollo spinale.
La prima competizione sportiva
Nell’estate del 1948 il organizzò una competizione sportiva fra i suoi pazienti. Lo sport era parte integrante del programma riabilitativo di Guttmann: ai malati fu imposto di esercitarsi a tiro con l’arco ogni giorno, praticare un’ora di tennis tavolo, giocare a basket, con la stessa regolarità con cui si prende una medicina. Guttmann intuì che l’esercizio fisico avrebbe rinvigorito il corpo, la muscolatura che tendeva a indebolirsi a causa della paralisi e, allo stesso tempo, comprese che la sfida insita nell’attività sportiva avrebbe ravvivato la dignità di uomini dei malati.
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Il De Coubertin dei disabili
Nei primi giochi del 1948 ci furono solo sedici partecipanti, quattordici uomini e due donne, che gareggiarono nel cortile dell’ospedale in sport come il tiro con l’arco. Quattro anni dopo, nel 1952, i giochi divennero internazionali. I suoi pazienti chiamavano il dottor Guttmann “Poppa”, per la sua aria da capitano; in seguito gli fu affibbiato un soprannome scelto da Papa Giovanni: “Il De Coubertin dei disabili”.