Vicina la soluzione alla principale criticità del motore di ricerca di Mountain View. La strada da seguire è quella di Microsoft Edge
Possono bastare una decina finestre di navigazione aperte in contemporanea per intasare metà della memoria di un computer con 8 GB di Ram. È questa la principale critica che i milioni di utenti che utilizzano Google Chrome rimproverano al motore di ricerca targato Mountain View, reo di sovraccaricare i dispositivi anche quando non sta svolgendo compiti particolarmente probanti. La soluzione al problema è in arrivo grazie a Windows 10 e all’esempio di Microsoft Edge.
Un nuovo sistema per gestire la memoria
Bruce Dawson, programmatore di Google Chrome per Windows, ha annunciato che la soluzione per far sì che il browser impieghi meno memoria è vicina e dipenderà dal passaggio a Windows 10 2004 "May 2020 Update", l’aggiornamento rilasciato alla fine dello scorso mese - non privo di criticità – e in piena fase di rollout. Per non sovraccaricare la memoria e di conseguenza permettere a più utenti possibile di usare a pieno le sue funzionalità tenendo aperte più schede contemporaneamente, Google si servirà di una funzionalità sviluppata da Microsoft per Edge (il successore di Internet Explorer), basato sul motore di rendering Chromium che è lo stesso di Google Chrome, con il quale ha diversi punti di contatto. Il nuovo metodo di gestione della memoria è stato inserito nell’ultimo aggiornamento del sistema operativo. Si chiama Segment Heap e permettere di ridurre di circa il 30% il peso dei software sviluppati con Win 32 sulla memoria dei dispositivi.
Dai primi test emerge ottimismo
“I primi risultati dei test interni sull'aggiornamento di maggio 2020 mostrano una riduzione dell'utilizzo della memoria fino al 27% durante la navigazione con Microsoft Edge - si legge sul blog di Windows. Le prestazioni dei singoli dispositivi variano in base alla configurazione e all'utilizzo, ma il minore utilizzo della memoria dovrebbe creare un'esperienza migliore”. Anche gli sviluppatori di Google Chrome potranno avvalersi del sistema Segment Heap per ridurre l’impatto del motore di ricerca sulla Ram dei pc - anche in questo caso ai primi test è seguito ottimismo - ma è ancora presto per dire quando gli utenti ne potranno beneficiare.