George Floyd, Anonymous attacca polizia Usa e Trump

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Dopo aver preso di mira il sito della polizia di Minneapolis, il gruppo di cyberattivisti ha diffuso un documento che sembrerebbe collegare il presidente degli Stati Uniti a Jeffrey Epstein. Al momento la veridicità di queste accuse non è stata dimostrata in alcun modo

Le accese proteste che sono scoppiate negli Stati Uniti in seguito alla morte di George Floyd non hanno lasciato indifferente Anonymous. Il gruppo di cyberattivisti si è schierato dalla parte dei manifestanti e nel corso della giornata di ieri, domenica 31 maggio, ha disturbato le attività della polizia di Minneapolis, la città in cui è stato ucciso Floyd, e diffuso un documento che sembrerebbe collegare il presidente Donald Trump a Jeffrey Epstein, l’imprenditore statunitense arrestato il 6 luglio 2019 per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni e morto in circostanze poco chiare il 10 agosto dello stesso anno. Per ora la veridicità del documento non è stata accertata in alcun modo.

L’intervento di Anonymous

Anonymous aveva anticipato le proprie azioni in un video pubblicato la notte del 29 maggio su una pagina Facebook affiliata al gruppo. Nel filmato è possibile osservare una persona col volto coperto da un cappuccio e dalla maschera del cospiratore inglese Guy Fawkes che, con voce modificata, accusa la polizia del Minnesota di aver ucciso 193 persone nel corso degli ultimi vent’anni. Per il gruppo di cyberattivisti, nel caso della morte di George Floyd la responsabilità degli agenti è sotto gli occhi di tutti: i video diffusi dimostrano che l’uomo non ha opposto resistenza all’arresto, come era stato inizialmente riferito da alcune fonti ufficiali. “Non ci fidiamo della vostra organizzazione per fare giustizia, per questo esporremo i vostri molteplici crimini al mondo”, spiega Anonymous nel video. Il gruppo non ci ha messo molto a passare dalle parole ai fatti e ieri alcuni account affiliati hanno rivendicato un attacco al sito della polizia di Minneapolis, che ha lasciato il portale compromesso ed esposto. Gli hacktivsti si sono anche introdotti nel sistema radio della polizia di Chicago e hanno diffuso la canzone “Fuck the police” sulle frequenze utilizzate dagli agenti per comunicare tra loro. Infine, Anonymous ha diffuso un documento apparentemente in grado di collegare il presidente Donald Trump a Jeffrey Epstein, la cui veridicità è tutta da dimostrare.

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