L’indiscrezione, al momento segnalabile solo come voce di corridoio, arriva da Wabetainfo che spesso però in passato ha anticipato informazioni che poi si sono rivelate attendibili
Telegram è una delle applicazioni di messaggistica istantanea più conosciute ed apprezzate dell’ultimo periodo, tanto da aver raggiunto di recente traguardi importanti come i 400 milioni di utenti mensili ed i 500 milioni di download sul Play Store di Google. “Ogni giorno almeno 1.5 milioni di nuovi utenti si iscrivono a Telegram” aveva scritto sul blog dell’app Pavel Durov, fondatore di Telegram, che proprio nel segmento delle applicazioni del suo genere risulta ancora tra le più scaricate in oltre 20 Paesi del mondo con un numero di utenti che la scelgono in costante aumento, almeno secondo i vertici dell’azienda. Il lavoro di aggiornamento degli sviluppatori per implementare Telegram è costante e adesso, grazie all’indiscrezione di Wabetainfo, potrebbe arricchirsi di una nuova funzione: la reazione ai messaggi.
Le emoticon
Il rumor viene accompagnato, sul profilo Twitter di Wabetainfo, da un’immagine in cui compaiono quelle che potrebbero essere le icone a disposizione degli utenti per reagire ad un messaggio. Si tratta di un cuore, che può essere spezzato o integro andando così a interpretare un pensiero di disapprovazione e negativo o uno di approvazione e positivo. Un sistema molto semplice che se confermato potrebbe anche poi venire implementato ed allargato dagli ingegneri informatici con altre opzioni e icone. Trattandosi, al momento, solo di una voce di corridoio non è dato sapere nemmeno quando precisamente dovrebbe iniziare la fase di test, né se avverrà prima su iOS, Android, o contemporaneamente sulle due piattaforme. Wabetainfo, nel suo post, ipotizza però che le reazioni ai messaggi dovrebbero essere rilasciate in qualità di aggiornamento lato server, quindi senza che vi sia la necessità di aggiornare l'app.
Il futuro dell’app
Oltre a quello delle reazioni, un ambito certo su cui Telegram lavorerà per aggiornarsi sarà quello relativo alle videochiamate, come spiegato sempre da Durov.“L'attuale lockdown globale ha evidenziato la necessità di una piattaforma di videocomunicazione degna di fiducia. Le videochiamate nel 2020 hanno lo stesso problemi dei messaggi nel 2013. Ci sono app che sono o sicure o utilizzabili, ma non entrambe le cose. Ci piacerebbe risolvere il problema, quindi ci concentreremo nel portarvi videochiamate di gruppo sicure nel 2020”, aveva scritto il papà dell’applicazione.