Ericsson, un hackathon di 72 ore per contrastare la diffusione del virus

Tecnologia

Organizzato dalla multinazionale svedese, leader nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, ha visto la partecipazione di ingegneri e ricercatori le cui migliori proposte per arginare la pandemia sono attualmente in fase di realizzazione

Tra le numerose iniziative provenienti dal mondo delle nuove tecnologie per trovare soluzioni utili nella lotta al nuovo coronavirus, c’è stato anche #HackTheVirus, un hackathon globale della durata di 72 ore, organizzato dalla multinazionale svedese Ericsson. L’evento ha visto la partecipazione di un team di ingegneri e ricercatori che hanno collaborato da remoto per sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di contrastare proprio la diffusione del virus. Tra tutti i progetti che sono stati presentati, i più promettenti dei quali sono attualmente in fase di realizzazione, ci sono soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale e sul machine learning, proposti con l’obiettivo di analizzare il virus e una serie di applicazioni per dispositivi mobili create per incoraggiare il distanziamento sociale.

Il lavoro di tecnici e ingegneri per l’Italia

Questo evento si inserisce in tutta una serie di iniziative attraverso cui gli ingegneri e i tecnici di Ericsson, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria vicina all’Italia grazie ad azioni concrete di solidarietà a supporto di coloro che lavorano in prima linea, si sono prodigati per la manutenzione, l’ottimizzazione e il potenziamento delle reti mobili degli operatori italiani. “Mai come ora la connettività è fondamentale, in quanto permette a tutti i cittadini di continuare a studiare, lavorare e comunicare con i propri cari”, ha spiegato Ericsson, leader nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT a operatori di telecomunicazioni, pubblica amministrazione e altre industrie. “Desidero esprimere il mio sentito ringraziamento a tutti i professionisti di Ericsson che, anche quando un intero Paese si blocca, non solo continuano ad essere operativi per mantenere le reti attive e funzionanti, ma si fanno promotori di pregevoli iniziative di solidarietà” ha detto Emanuele Iannetti, amministratore delegato di Ericsson in Italia, che ha voluto anche sottolineare il prezioso lavoro di “volontari e operatori della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile e di tutte le associazioni del terzo settore, per il loro prezioso e incessante contributo”.

Le iniziative di solidarietà

Una delle azioni concrete portate avanti da Ericson ha riguardato l’ambito dell’istruzione, uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia globale, con oltre 8 milioni di studenti in Italia che non possono accedere agli edifici scolastici. Per questo motivo, grazie al progetto “Connect To Learn”, la multinazionale svedese ha deciso di donare 60 personal computer alla Croce Rossa Italiana, per far fronte alle necessità formative degli studenti dell’Abruzzo che ne avranno bisogno e che oggi sono impegnati nella didattica a distanza e nella preparazione degli esami di maturità. Inoltre, nelle prime settimane dell’emergenza, i 3000 professionisti di Ericsson in Italia hanno donato, su base volontaria, il corrispettivo di una o più ore del proprio lavoro, raccogliendo oltre 180.000 euro da destinare alla Protezione Civile. A questa iniziativa locale si è poi affiancata una seconda campagna di raccolta fondi promossa da Ericsson a livello internazionale, il cui ricavato pari ad ulteriori 180.000 euro, è stato devoluto alla Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC).

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