Facebook: al lavoro su Hobbi, la nuova app simile a Pinterest

Tecnologia
Facebook (Getty Images)

La piattaforma, sviluppata da New Product Experimentation (Nep), la divisione al lavoro su progetti sperimentali per la società di Menlo Park, è attualmente in fase di test negli Stati Uniti, Spagna, Belgio, Ucraina e Colombia 

Ci sono novità nel mondo di Facebook.
Il colosso di Zucerkberg sta testando una nuova applicazione molto simile a Pinterest. Si chiama Hobbi ed è stata sviluppata da New Product Experimentation (Nep), la divisione al lavoro su progetti sperimentali per la società di Menlo Park.
La nuova piattaforma basata sulla pubblicazione di immagini e video è pensata per gli utenti che desiderano condividere i propri progetti e le proprie passioni, dalla cucina al fitness, dal giardinaggio al cucito.
Hobbi, stando a quanto riporta The Information, è attualmente in fase di test su alcuni iPhone negli Stati Uniti, Spagna, Belgio, Ucraina e Colombia.

Di cosa si tratta

Il nuovo progetto di Facebook, stando alla fonte, non ha una componente social: l’app consente agli utenti di creare raccolte per poi condividere i propri progetti tramite altre piattaforme.
La nuova app permette di creare collezioni tematiche delle proprie creazioni, inserendo immagini e video ed è particolarmente utile per tracciare i propri progressi nel corso del tempo.
Pensato come una sorta di raccoglitore dei propri lavori, il nuovo software è la quarta piattaforma frutto del lavoro di Npe Team, che in passato ha lanciato l’app musicale Aux, la chat Bump per gli utenti in cerca di amicizie e Whale, la piattaforma per creare meme.

Facebook, slitta il lancio del dating online in Europa

Il colosso di Menlo Park ha posticipato il debutto in Europa del servizio di incontri Facebook Dating, già attivo negli Stati Uniti e in altri Paesi. Ad annunciare lo slittamento del lancio, inizialmente programmato per il 13 febbraio, è stata l’irlandese Data Protection Commission, (Dpc), che ha sollevato le proprie preoccupazioni per il fatto che la società di Zucerkberg non avesse prodotto la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati richiesta alle compagnie che lanciano in Europa un servizio che si avvale dell’utilizzo di informazioni dei propri clienti.  

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