Facebook pagherà 550 milioni di dollari per risolvere causa su riconoscimento facciale

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Come spiega David Vener, CFO del colosso di Menlo Park, la società ha deciso di raggiungere un'intesa nell’interesse della community e dei suoi azionisti

Facebook pagherà 550 milioni di dollari per risolvere una causa legale intentata dai residenti dell’Illinois in merito a un uso improprio della tecnologia di riconoscimento facciale. Il colosso di Menlo Park è stato accusato di aver raccolto i dati biometrici degli utenti, come le impronte digitali o i tratti del volto, senza aver prima richiesto un permesso scritto, come previsto dalle leggi dello Stato. Il Social avrebbe raccolto questi dati tramite la funzione “Tag Suggestions”, lanciata nel 2011 e presente solo in alcuni Paesi, che suggerisce agli utenti quali amici compaiono in una foto. Inizialmente, Facebook aveva provato a contestare la class action, ma il tentativo è stato respinto nell’agosto del 2019 da una corte d’appello federale degli Stati Uniti. Come spiega David Vener, CFO di Facebook, la società ha deciso di raggiungere un accordo nell’interesse della community e dei suoi azionisti. 

L’Unione europea potrebbe mettere al bando il riconoscimento facciale

Stando a quanto riportato da Reuters e da Politico.com, l’Unione europea starebbe prendendo in considerazione la possibilità di mettere al bando il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici per un massimo di cinque anni. Una misura che verrebbe presa per tutelare la privacy degli utenti fino a quando non saranno definite nuove regole sulla protezione dei dati personali. Nel documento preparato lungo dall’Ue, è possibile leggere che “deve essere identificata e sviluppata una solida metodologia per valutare gli impatti di questa tecnologia e le possibili misure di gestione dei rischi”. Le uniche eccezioni al divieto potrebbero essere fatte per i progetti di sicurezza e per la ricerca e lo sviluppo. Per monitorare le nuove norme, i Paesi dell’Unione europea dovrebbero nominare delle apposite autorità. Il documento dovrà essere sottoposto ad un vaglio prima della decisione finale e il commissario europeo per l'Antitrust Margareth Vestager dovrebbe presentare la proposta il prossimo mese.

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