Lo ha raccontato, in un’intervista a Game Informer, Takafumi Fujisawa, sound designer di Sony, che 25 anni fa lavorò personalmente alla creazione di quel suono, entrato di diritto nella storia dei videogiochi
Il sound designer Takafumi Fujisawa, autore del famoso rumore associato all’avvio della primissima versione dell’iconica console di casa Sony, ha spiegato in un’intervista a “Game Informer”, pubblicata anche sul blog ufficiale di PlayStation, il motivo di quel suono che è entrato di diritto nei ricordi dei più assidui frequentatori del mondo videoludico.
La genesi del progetto
Il sound designer ha innanzitutto raccontato la genesi del suo lavoro, svelando ad esempio di aver pensato alla struttura generale, quindi di aver scelto i suoni e selezionato gli strumenti in due settimane, mentre per il lavoro in studio sono stati necessari solo due giorni. “Sin dall’inizio volevo che l’impatto sonoro fosse qualcosa di entusiasmante, come la sensazione che si prova entrando al cinema. Volevo davvero comunicare e sottolineare che stava per succedere qualcosa di emozionante” ha spiegato Fujisawa, che faceva parte del progetto PlayStation ancora prima che ci fosse un team ufficiale e, mentre veniva sviluppato l’hardware e veniva costruito il prototipo nella primavera del 1994, ha dato vita al celebre suono.
La vera funzione di quel suono
Ma per quale scopo quel particolare suono era stato creato? E’ proprio il suo “papà” a spiegarlo. “Per esprimere l’entusiasmo per il gioco che inizia dopo questo suono, ho scelto di far partire la musica con molta calma per non spaventare l’utente all’accensione della console e di proseguire con un suono che risultasse originale e dall’effetto accogliente. Il mio obiettivo era quello di trasmettere sicurezza quando si accende la console e poi entusiasmo, grazie all’accordo dominante in do maggiore che mostra l’intenzione di continuare a seguire la musica principale, quindi si inserisce il suono intenso degli archi e la parte finale presenta uno scampanellio e introduce l’intervallo di quarta giusta”, ha spiegato. In sostanza la funzione di questo suono era comunicare all’utente che l’hardware funzionasse normalmente e che il disco fosse stato letto in maniera giusta. “Inoltre l’audio del fruscio invertito è progettato in modo che venga riprodotto in loop quando la console non riesce a leggere il disco, così da poter capire se si è verificato un problema”, ha poi aggiunto.
L’idea originale
Fujisawa, all’inizio, non aveva ricevuto input o indicazioni precise dall’alto. Ma è arrivato a concepire il suono con una strategia ben precisa. “Il design non prevedeva molte restrizioni temporali, ma dal momento che facevo anche parte dei team che si occupavano del chip audio, del firmware e dello strumento di sviluppo, ero già al corrente delle specifiche richieste per la polifonia, quindi ho cercato di sfruttarle al meglio. L’idea era di mantenere l’immagine sonora originale di PlayStation indipendentemente dal tipo di altoparlante tv su cui veniva riprodotta, visto che nel mondo potevano esserci tantissime tipologie diverse di televisori. L’unica limitazione che ho riscontrato era relativa alla dimensione della rom, quindi ho mantenuto le dimensioni quanto più contenute possibile”.
Alcuni retroscena inediti
Il sound designer ha poi raccontato nel corso dell’intervista alcuni retroscena legati al suo lavoro, datato ormai 25 anni. “C’era una versione alternativa con l’aggiunta di una voce che sussurrava la parola ‘playstation’ che ho campionato io stesso, ma siccome l’impressione era che la console ti parlasse, alla fine abbiamo deciso di optare per l’opzione tradizionale”, svela Fujisawa. Inoltre, per spiegare i tecnicismi legati alla struttura sonora ha raccontato di aver iniziato con un suono di tipo orchestrale per poi aggiungere un suono di stile etnico sul progredire del suono. “Ho strutturato il suono in modo che all’ascoltatore risulti inizialmente equilibrato per poi generare un effetto un po’ straniante, così il suono creerà un’impressione forte iniziando con un temperamento equabile per poi proseguire con un’armonia originale con intonazione pura”, ha concluso.