Huawei, nel 2020 potrebbe produrre oltre 50 milioni di smartphone 5G
TecnologiaL’indiscrezione arriva dal sito cinese ithome. Un altro obiettivo della compagnia di Shenzhen per il prossimo anno è realizzare dei dispositivi privi di componenti prodotti negli Stati Uniti
Puntare sul 5G e realizzare degli smartphone senza utilizzare componenti prodotti negli Stati Uniti: sono questi i ‘buoni propositi’ di Huawei per il 2020. Secondo alcuni rumors, riportati dal sito cinese ithome, l’azienda di Shenzhen avrebbe già ordinato a Foxconn la produzione di oltre 50 milioni di device dotati di modem compatibili con le reti cellulari di quinta generazione. La ‘febbre’ del 5G ha colpito anche altre aziende del settore: Xiaomi, per esempio, ha rivelato da poco che nel 2020 porterà sul mercato più di 10 modelli di smartphone compatibili con la nuova connettività. La diffusione delle reti di ultima generazione potrebbe però essere rallentata dai rapporti turbolenti tra Huawei e il governo degli Stati Uniti. L’amministrazione Trump, infatti, considera l’azienda cinese una minaccia per la sicurezza nazionale e non è favorevole alla sua collaborazione per la realizzazione delle infrastrutture. Gli operatori hanno già avvisato che senza l’aiuto di Huawei la diffusione del 5G potrebbe subire dei ritardi.
Alla ricerca di alternative ai componenti Usa
Le tensioni tra gli Stati Uniti e Huawei proseguono ormai da alcuni anni e lo scorso maggio hanno portato all’inserimento dell’azienda di Shenzhen nella lista nera delle entità commerciali dell’Ufficio dell’Industria e della Sicurezza (Bis). Quando il bando entrerà in vigore, la compagnia non potrà più acquistare dalle aziende statunitensi i componenti necessari per produrre i propri smartphone. Nel corso degli ultimi mesi Huawei è corsa ai ripari e ha iniziato a sostituire i chip per il Wi-Fi di Broadcom con quelli prodotti internamente. In generale, negli ultimi smartphone del colosso di Shenzhen, come Mate 30 Pro, i componenti made in Usa sono quasi del tutto assenti. Ora l’obiettivo è raggiungere anche l’indipendenza sul lato software. HarmonyOS, il sistema operativo alternativo ad Android, è in sviluppo, ma sarà necessario attendere ancora un po’ di tempo per vederlo integrato nei dispositivi della compagnia.