Visa e Mastercard, dubbi su Libra. Sarà addio a Facebook?

Tecnologia

Secondo un'inchiesta del Wall Street Journal, che cita una fonte anonima "vicina ai fatti", le aziende starebbero pensando di mettere in discussione il supporto al progetto della criptovaluta del colosso di Menlo Park

Visa e Mastercard soprattutto, ma anche altri partner finanziari, starebbero valutando l’ipotesi di mettere in discussione il proprio supporto a Libra, la moneta digitale promossa da Facebook. Lo riporta in un articolo il Wall Street Journal, citando una “persona vicina ai fatti”. Libra, annunciata la scorsa primavera, è stata presentata come una valuta digitale adatta per semplificare i pagamenti online e svincolarli dai classici schemi delle commissioni bancarie. Le reazioni del mondo finanziario sono state contrastanti e il progetto ha suscitato sin da subito grandi perplessità.

Possibili contraccolpi

Proprio Visa e Mastercard, due dei partner che fanno parte della Libra Association, l'organizzazione incaricata di gestire la valuta, avrebbero adesso espresso alcuni dubbi sulla partecipazione al progetto, derivati da possibili contraccolpi legati a indagini e restrizioni imposte dai governi, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Il Wall Street Journal, citando la propria fonte anonima, sostiene che Mastercard e Visa avrebbero rifiutato di sostenere pubblicamente il progetto, nonostante le insistenze del colosso di Menlo Park. Sempre secondo le indiscrezioni, in Libra Association regnerebbe adesso il caos e i rappresentanti dei partner del progetto si dovrebbero riunire a Washington il 3 ottobre, per discutere sulla direzione da prendere.

Un brusco stop possibile

Se le ipotesi venissero confermate, il progetto di Facebook potrebbe subire un deciso stop, anche considerando il fatto che i partner commerciali contribuirebbero finanziariamente alla gestione di Libra. Gli esperti parlano di una quota d'ingresso per l’adesione al progetto pari ad un valore di 10 milioni di dollari. In realtà, al momento, le aziende interessate hanno solamente firmato una dichiarazione d'intenti, senza nessun tipo di esborso economico. Il ridimensionamento del progetto di adesione comporterebbe una drastica riduzione nelle entrate, senza considerare il fatto che colossi come Visa, Mastercard e Paypal permetterebbero di avere un impatto molto più ampio. Intanto Libra Association ha precisato al Wall Street Journal che l'organizzazione ha tenuto incontri regolari con le autorità finanziarie per valutare tutti gli aspetti legati alla conformità della moneta digitale alle leggi, dopo le perplessità avanzate da governi e banchieri. Quanti partner stiano pensando di slegarsi effettivamente da Facebook non è ancora un dato certo, anche perché come aveva precisato il Ceo di Visa Al Kelly a luglio, “nessuno ha ancora aderito ufficialmente a Libra”.

Le risposte di Libra

David Marcus, co-fondatore della criptovaluta, ha subito voluto dare una risposta alle indiscrezioni del WSJ, pubblicando una serie di considerazioni sul suo profilo Twitter. Marcus ha precisato che la prima lista ufficiale dei membri che aderiranno a Libra Association sarà formalizzata nelle prossime settimane. Inoltre, ha scritto che, “perché Libra abbia successo ha bisogno dell’impegno dei partner e, sebbene io non conosca i piani specifici delle organizzazioni di ridimensionamento, l'impegno per la missione è più importante di ogni altra cosa”. Quindi ha contestato le parti dell’articolo che indicano che Facebook non abbia condiviso informazioni dettagliate su come proteggere Libra da attività illegali, definendo queste affermazioni come “categoricamente false”.  

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