Google, modifiche alla privacy per rispettare le norme europee del Gdpr
TecnologiaA partire dal 22 gennaio, Google Irlanda diventerà titolare del trattamento dei dati, responsabile delle informazioni degli utenti e del rispetto delle leggi vigenti sulla privacy
Martedì 22 gennaio Google introdurrà alcune modifiche alla propria politica europea sulla privacy per ottemperare alle norme del nuovo regolamento sulla protezione dei dati personali (Gdpr), entrato in vigore nel maggio del 2018. Tra i principali cambiamenti previsti, Google Irlanda, quartier generale di Mountain View nel Vecchio Continente, sostituirà la californiana Google Llc come titolare del trattamento dei dati, responsabile delle informazioni degli utenti e del rispetto delle leggi vigenti sulla privacy.
Google Irlanda titolare dei servizi
La sede irlandese di Google diventerà quindi l’unica responsabile dell’osservanza delle norme del Gdpr e dovrà rispondere alle richieste sui dati degli utenti - comprese quelle avanzate dalle forze dell'ordine dell'Unione europea - per quanto riguarda tutto lo Spazio economico europeo (che include i paesi Ue più Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e la Svizzera. Allo stesso modo, cambiano anche i termini di servizio. Come preannunciato lo scorso dicembre, infatti, i servizi del colosso della ricerca online non saranno più erogati da Google Llc, bensì da Google Irlanda; anche in questo caso la modifica interesserà solo lo Spazio economico europeo più la Svizzera, e si estenderà a YouTube, sia versione gratis che in quella a pagamento, e ai portali Drive e Play.
Tramite una nota inviata nelle scorse settimane agli utenti, Google ha voluto precisare che questi cambiamenti non andranno assolutamente ad alterare l’esperienza dei fruitori dei suoi servizi, che resteranno inalterati, così come non subiranno alcuna modifica le impostazioni sulla privacy, la modalità di trattamento dei dati e le finalità del trattamento.
Privacy, Facebook rischia una multa record
E a proposito di privacy, è di pochi giorni fa la notizia, riportata dal Washington Post, secondo la quale Facebook rischia una multa salatissima da parte delle autorità di vigilanza statunitensi per aver violato la legge che tutela i dati personali. Se quanto scrive il quotidiano sarà confermato, per il social media di Mark Zuckerberg sarebbe la prima sanzione dallo scandalo di Cambridge Analytica e supererebbe la cifra record di 22,5 miliardi di dollari inflitta nel 2012 dalla Us Federal Trade Commission proprio a Google.
Multa da 50 milioni di dollari in Francia
L'autorità nazionale francese per la protezione dei dati personali (Cnil) ha recentemente imposto a Google il pagamento di una maxi-multa di 50 milioni di euro per aver violato alcuni obblighi presenti nel regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), entrato in vigore lo scorso maggio. Il colosso di Mountain View è stato sanzionato per non aver fornito agli utenti informazioni trasparenti e facilmente accessibili sulle proprie politiche di gestione dei consensi all’utilizzo dei dati personali.