iPhone, riconoscimento facciale aiuta Fbi

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)

È stato usato dagli agenti federali per sboccare il telefono di un sospettato in un caso legato alla pedopornografia online 

Il sistema di riconoscimento facciale di un iPhone in futuro potrà facilitare l’operato dell’Fbi. L’agenzia federale, in possesso di un regolare mandato, può sbloccare lo smartphone di un sospettato anche se non è a conoscenza della sua password. In un caso recente, per accedere al telefono di un uomo coinvolto in un’indagine sulla pedopornografia online è bastato chiedergli di guardare il suo iPhone X. L’agente federale ha chiesto al sospettato di mettere la faccia di fronte al telefono, cosa che l’uomo ha prontamente fatto. Ciò ha consentito all'agente di perquisire lo smartphone ed esaminarne il contenuto.

Scontro Fbi-Apple nel 2016

Il caso, riportato dalla rivista Forbes, risale al 10 agosto. Gli agenti hanno analizzato il telefono del sospettato, controllando le chat, le foto e i file presenti sull’iPhone. L’uomo in seguito è stato accusato di ricezione e possesso di materiale pedopornografico. La vicenda potrebbe segnare la fine del braccio di ferro tra le compagnie tecnologiche e l’ente investigativo di polizia federale degli Stati Uniti d'America. Un caso emblematico di questa contrapposizione si era verificato nel 2016, quando a scontrarsi erano stati il dipartimento di Giustizia americano e Apple. Veniva richiesto alla società di Cupertino un modo per entrare nell'iPhone di uno dei killer della strage di San Bernardino, ma Apple aveva negato l’accesso ai sistemi di sicurezza dei suoi prodotti. L'Fbi alla fine era riuscita a trovare un sistema per entrare nell'iPhone grazie all’aiuto, secondo alcune indiscrezioni, di un’azienda israeliana.

Obbligatorio il mandato

“Tradizionalmente usare il volto di una persona come prova o per ottenere informazioni su un delitto viene considerato lecito", spiega a Forbes Jerome Greco, avvocato del personale della Legal Aid Society. “Ma ora i volti delle persone potranno essere ancora più utili. Usandoli per sbloccare i telefoni si potrà accedere agli smartphone con facilità per indagarne il contenuto. Ovviamente per farlo l’agente dovrà essere munito di un regolare mandato, altrimenti l’accesso non sarà possibile”. 

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