Wef: milioni di posti di lavoro in più con la rivoluzione dei robot

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Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo il World Economic Forum, entro il 2025 le macchine svolgeranno più compiti di quelli riservati alle persone. L'evoluzione degli algoritmi potrebbe però creare 133 milioni di nuovi posti di lavoro in sostituzione dei 75 milioni che verranno eliminati

L’introduzione dei robot viene spesso vista come una minaccia per il mondo del lavoro. Si tende a pensare che le macchine possano rendere obsolete varie mansioni, causando un’ondata di disoccupazione. Secondo il Forum economico mondiale (con sede a Cologny, in Svizzera), in realtà, le conseguenze non sarebbero poi così negative. Anzi, la fondazione sostiene che la cosiddetta quarta rivoluzione industriale potrebbe dare vita a un numero di posti di lavoro superiore rispetto a quelli che eliminerà.
Le stime del Forum di Davos indicano che l’innovazione tecnologica porterà alla nascita di circa 133 milioni di posizioni lavorative in tutto il mondo nel prossimo decennio e ne rimpiazzerà 75 milioni. Il report stilato dall’organizzazione non a scopo di lucro permette di individuare delle similitudini con le precedenti rivoluzioni industriali, le quali cancellarono sì delle mansioni obsolete, ma ne introdussero anche molte nuove, rese possibili dal progresso tecnico-scientifico.

Aggiornamento professionale

Le analisi condotte dal Forum economico mondiale mettono però in luce alcuni rischi legati all’automazione.
Klaus Schwab, il presidente della fondazione, ha dichiarato che per ottenere i risultati positivi stimati nel report sarà necessario investire somme ingenti nell’istruzione dei lavoratori, per aiutarli a adattarsi ai grandi cambiamenti tecnologici. È necessario aiutare il personale delle aziende a riqualificarsi professionalmente, così da ridurre al minimo l’impatto negativo dell’introduzione dei robot e delle intelligenze artificiali.
“Invitiamo i governi, le aziende, gli educatori e i singoli individui ad approfittare dei prossimi anni per prepararsi al meglio al cambiamento”, scrive Schwab nel report.

Un timore diffuso

Se ciò non succederà, sarà difficile evitare la disoccupazione. Entro il 2025, molti dei lavori attualmente svolti dagli uomini nelle industrie verranno affidati ai robot. Anche chi si occupa di contabilità e data entry potrebbe essere a rischio.
Uno studio sui lavoratori condotto dalla Fabian Society e dal Community trade union ha rilevato che nel Regno Unito ben 6 milioni di persone avrebbero timore di perdere il lavoro a causa dell’automazione nei prossimi 10 anni. 

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