Uk, prima multa di 500mila sterline a Facebook per Cambridge Analytica

Tecnologia
Si tratta della prima multa che Facebook riceve a seguito dello scandalo Cambridge Analytica (archivio Ansa)
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Il social network è stato sanzionato dall'Information Commissioner's Office per aver violato la legge non tutelando i dati dei propri utenti. La società di Menlo Park ha ammesso che avrebbe dovuto "fare di più per indagare, agendo già nel 2015"

Facebook è stata multata in Gran Bretagna dall'Information Commissioner's Office (Ico) per aver violato la legge non tutelando i propri utenti nell’ambito dello scandalo di Cambridge Analytica. La società di Menlo Park dovrà versare all’agenzia governativa 500mila sterline (oltre 565mila euro), ossia la cifra massima prevista nel Regno Unito per questo tipo di infrazioni.

"Sollecitare l'interesse dell'opinione pubblica"

Si tratta della prima multa che Facebook riceve dopo la scoperta dell’uso scorretto di una grande quantità di dati degli utenti prelevati dal social network da parte dell’azienda di consulenza e marketing online Cambridge Analytica. Dati che, secondo le indagini, sarebbero stati sfruttati per influenzare elezioni in alcuni Paesi, a partire dalla presidenziali Usa 2016. Anche se Cambridge Analytica, dal canto suo, ha sempre negato che le informazioni ottenute senza il consenso degli utenti Facebook siano state utilizzate per favorire la campagna elettorale di Donald Trump. L'Ico, che tradizionalmente non rende pubbliche le sue conclusioni, ha fatto sapere di aver divulgato l’entità della sanzione per sollecitare l'interesse dell'opinione pubblica in materia di privacy. Intanto la questione è sotto la lente d’ingrandimento anche negli Stati Uniti, dove l'Fbi, la Federal Trade Commission (Ftc) e la Security and Exchange Commission (Sec) stanno indagando sullo scandalo.

Ammissione di colpa

Una volta appresa la notizia della sanzione la responsabile della privacy di Facebook, Erin Egan, ha rilasciato una serie di dichiarazioni in un comunicato spiegando che: "Abbiamo lavorato a stretto contatto con l'Ico nell'ambito dell'indagine su Cambridge Analytica così come con le altre autorità Usa e di altri Paesi". Egan ha anche ammesso che il social network avrebbe dovuto "fare di più per indagare sulle richieste di Cambridge Analytica e agire nel 2015". Per il commissario Ico Elizabeth Denham, nello specifico, Facebook avrebbe dovuto spiegare agli utenti perché venivano raggiunti da particolari spot o messaggi elettorali. "È mancata la sufficiente trasparenza che consentisse agli utenti di capire come e perché siano stati 'presi di mira' da un partito politico o da una campagna", ha spiegato Denham.  

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