Uber, in estate il bike sharing elettrico di Jump arriva in Europa

Tecnologia
Il ceo di Uber Dara Khosrowshahi su una bicicletta Jump a Berlino (Uber)
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Il nuovo servizio parte da Berlino e punta a espandersi "nei prossimi mesi" anche in altre città. Lo ha confermato il ceo della società Dara Khosrowshahi 

Uber porterà le biciclette elettriche di Jump in Europa. Prima tappa Berlino, dove il servizio dovrebbe essere attivo entro l'estate, con la prospettiva di espandersi "nei prossimi mesi". Lo ha affermato il ceo della società, Dara Khosrowshahi, intervenuto alla Noah Conference di Berlino.

L'espansione di Jump

Uber amplierebbe così l'offerta della propria flotta, fino a ora concentrata sulle automobili. Il servizio di bike sharing, acquisito lo scorso aprile e fino a ora attivo solo in alcune città degli Stati Uniti, dovrebbe essere complementare alle vetture nei percorsi in aree trafficate. A Berlino dovrebbe arrivare anche Uber Green, cioè il servizio di trasporto con veicoli elettrici. "Siamo particolarmente soddisfatti delle biciclette - ha affermato Khosrowshahi - perché possono offrire la possibilità di spostarsi in modo conveniente, e rispettoso dell'ambiente, anche in città altamente popolate dove lo spazio è limitato e le strade sono trafficate".

"Collaborazione" con le città

Il ceo di Uber non ha parlato solo di prodotto ma anche di "una collaborazione di lungo periodo con la Germania" e "dell'intenzione di trasformare la società in un vero partner per le città!. Scelte e toni che non rappresentano solo l'espansione di un nuovo servizio, ma confermano il cambio di strategia di Khosrowshahi rispetto a quella del suo predecessore, il fondatore Travisa Kalanick. Quest'ultimo, sostituito dopo una battaglia interna lo scorso agosto, aveva sì aperto a nuovi servizi (come le consegne di cibo a domicilio di UberEats), ma aveva concentrato la mobilità esclusivamente sulle automobili. Come già sottolineato da Khosrowshahi durante la conferenza francese Viva Tech di maggio, una delle missioni del nuovo corso è stata proprio ampliare la gamma dell'offerta: auto (con investimenti crescenti nella guida autonoma), ma anche taxi volanti. E, appunto, biciclette. Il ceo di Uber aveva affermato, poco dopo il suo incontro con il presidente francese Macron, di prevedere un futuro del trasporto "elettrico, condiviso e tridimensionale", non solo su strada e con molta attenzione all'ambiente.  

Il nuovo corso di Uber

Il fondatore Travisa Kalanick aveva adottato la tattica dell'ariete: entrare in nuovi mercati a forza di testate, giocando sul filo normativo. Il risultato è stata una forte espansione, ma anche (spesso) uno scontro con le amministrazioni locali. Khosrowshahi ha preferito promuovere una maggiore collaborazione. Lo aveva detto già in Francia: per realizzare i piani per la mobilità "le città avranno bisogno di Uber". Lo ha ribadito a Berlino: "Da quando sono diventato ceo ho comunicato chiaramente l'intenzione di fare di Uber un vero partner per le città nel lungo periodo". Ecco allora l'espansione dei servizi green, l'acquisizione di Jump, lo sviluppo di taxi volanti (sempre elettrici). Nella stessa direzione vanno gli accordi giudiziari con Waymo (in vista di una partnership) e anche le concessioni assicurative per gli autisti.

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