Google: nel 2016 i siti hackerati sono aumentati del 32%

Tecnologia
La sede di Google (Getty Images)
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È quanto emerso dal Rapporto sullo stato di sicurezza del web di Big G secondo cui il 61% dei webmaster non sa neanche di essere vittima di pirateria

Nel 2016 il numero dei siti web colpiti dagli hacker è aumentato del del 32% rispetto all'anno precedente. È l'allarme lanciato dal Rapporto sullo stato di sicurezza del web di Google, secondo il quale la crescita del fenomeno è destinata ad aumentare, dal momento che gli haker diventano sempre più aggressivi e i siti sempre più "vecchi" e meno protetti.

 

Gli attacchi – Secondo Big G sarebbero due i fattori principali che consentirebbero ai pirati informatici di continuare indisturbati nella loro azione: la debolezza delle password di protezione e i mancati aggiornamenti di sicurezza. La notizia positiva, rivela Google nel rapporto, è che l'84% dei webmaster che hanno avanzato una richiesta di riconsiderazione dopo essere stati infettati ha ottenuto con successo una pulizia dei propri siti. Dall'altra parte, però, c'è ancora un 61% di internauti che è stato vittima di un attacco informatico e che non ha mai ricevuto una notifica da parte di Google perché i propri siti non sono stati verificati dal Search Console, il canale principale che il colosso di Mountain View utilizza per monitorare i domini degli utenti che ne fanno richiesta.

 

Attenti ai link – Nel suo documento Google ha anche dichiarato di essere molto attenta ai feedback e alle richieste di intervento inviate dai webmaster. Segnalazioni che hanno permesso agli informatici dell'azienda di sviluppare dei veri e propri rapporti sui siti attaccati dai cyber-criminali e di creare una documentazione per aiutare gli utenti in caso di necessità. È stata inoltre prodotta una guida per ripulire i propri domini dai vari tipi di infezioni. Google ne segnala tre: il Gibberish Hack crea molte pagine infette che finiscono su Google Search e che dirottano l'utente a pagine correlate come, ad esempio, siti porno; il Japanese Keywords Hack, è un attacco che crea nuove pagine con testo in giapponese sui siti colpiti e che reindirizza a negozi che vendono merce contraffatta; infine il Cloaked Keywords Hack che produce pagine simili ai siti originali, ma che reindirizzano a contenuti infetti.

 

I consigli di Google – Agli utenti che intendono proteggere i loro siti Google consiglia l'approccio preventivo. Oltre all'uso delle guide d'aiuto, l'azienda raccomanda di mantenersi sempre aggiornati attraverso la lettura dei Forum d'aiuto per i webmaster e delle ultime comunicazioni rilasciate dai provider dei propri CMS.

 

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