Serie A, l'albo d'oro degli scudetti: dal 1898 al 2025

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Ansa e Getty

Introduzione

Dal 1898, anno del primo campionato italiano di calcio, sono stati diversi i vincitori che si sono succeduti nell’albo d’oro della Serie A, che ha debuttato nel suo attuale formato a girone unico comprendente l’intera penisola soltanto nel 1929 e si è giocato tutti gli anni, a eccezione del periodo della Seconda guerra mondiale: chi sono le squadre che hanno vinto il titolo.

Quello che devi sapere

La prima stella della Juventus

A guidare l’albo d’oro della serie A c’è la Juventus, con 36 titoli nazionali: dopo il primo titolo, ottenuto nel campionato del 1905 al quale partecipano appena 6 squadre, i bianconeri devono attendere il 1925-1926, con il torneo diviso tra Nord e Sud Italia, per vincere ancora. Tra il 1930 e il 1935, la Juventus inanella 5 vittorie consecutive, grazie alla guida di Carlo Carcano in panchina e alla presenza di calciatori, come Combi, Caligaris, Orsi e Borel, che costituiranno anche l’ossatura della Nazionale italiana campione del mondo nel 1934 sotto la guida del commissario tecnico Vittorio Pozzo. Il primo titolo del dopoguerra risale invece al 1949-1950, stagione che vede in campo già un giovane centravanti, Giampiero Boniperti, autore di 21 gol quell’anno. A rubare l’occhio però, è il gol in rovesciata realizzato dallo stopper Carlo Parola contro la Fiorentina, diventato poi simbolo delle figurine Panini. Due anni più tardi e la Juve vince già il suo nono scudetto grazie ai 30 gol messi a segno dal danese John Hansen, che si laurea anche capocannoniere. La stagione della stella, quella che certifica il decimo titolo conquistato, arriva nel 1957-1958: artefici del successo calciatori rimasti nell’immaginario bianconero, come il duo d’attacco formato dal gallese John Charles, che mette a referto 28 reti quell’anno, e l’italo-argentino Omar Sivori 

 

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La seconda stella della Juventus

Per arrivare alla seconda stella la Juventus impiega poco più di vent’anni. L’11° e il 12° titolo la Juventus li conquista a cavallo tra il 1959 e il 1961: sono gli anni nei quali Sivori e Charles dominano la serie A e anche gli ultimi di Boniperti, che da attaccante “retrocede” negli ultimi anni a centrocampista e chiude la sua carriera con una delle partite-simbolo della stagione 1960-1961, la ripetizione del match contro l’Inter che nell’occasione schiera per protesta i ragazzi e perde il match per 9-1. Il 13° titolo della Juventus arriva nel 1966-1967: a guidare un gruppo operaio e privo di stelle in quella stagione è il paraguayano Heriberto Herrera che ha il merito di riuscire a tenere i bianconeri incollati all’Inter campione d’Europa di Helenio Herrera e di riuscire a superarli all’ultima giornata. Gli anni Settanta che arrivano si rivelano a forti tinte bianconere: tra il 1971 e il 1978 la Juventus vince ben 5 scudetti: un ciclo vittorioso iniziato con il ceco Čestmír Vycpálek, seguito poi da Carlo Parola e da Giovanni Trapattoni, che vede i bianconeri dominare in Italia e anche in Europa, con la vittoria nel 1978 della Coppa UEFA. Sono gli anni che vedono la presenza in campo di calciatori iconici, come Zoff, Scirea, Gentile, Causio, Capello e Bettega, uno zoccolo duro italiano che farà le fortune anche della Nazionale di quegli anni. Dopo un’assenza di 3 anni, tra il 1980 e il 1982 la Juventus vince il 19° e il 20° scudetto: a segnare l’arrivo della seconda stella per la squadra allenata allora da Giovanni Trapattoni non è una delle stelle della squadra ma l’unico straniero presente in rosa, il centrocampista irlandese Liam Brady, che con il rigore decisivo a Catanzaro decide il titolo

 

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La terza stella della Juventus

Gli anni Ottanta sono anni di successi per la Juventus: il 21° e il 22° titolo arrivano a metà del decennio, tra il 1984 e il 1986, periodo nel quale la Juve trapattoniana, guidata in campo dal francese Michel Platini si impone anche a livello internazionale, come testimonia la vittoria della prima Coppa dei campioni nel 1985. Sarà poi necessario aspettare nove anni prima di vedere nuovamente la Juventus trionfare in campo internazionale: guidata in panchina da Marcello Lippi, la squadra bianconera si impone per tre volte in Italia tra il 1994 e il 1998, regalandosi anche la seconda Coppa dei Campioni, o Champions League, in finale contro l’Ajax a Roma nel 1996. Dopo gli anni di Calciopoli e la retrocessione in serie B, i bianconeri tornano a vincere il titolo nel 2011-2012. È l’inizio di un nuovo ciclo vincente: guidati dapprima da Antonio Conte, poi da Massimiliano Allegri (in foto, il festeggiamento del titolo nel 2019) e, infine, da Maurizio Sarri, la Juventus vince 9 scudetti di fila, (record in Italia) regalandosi la terza stella nel 2014 e affermandosi anche a livello internazionale, come testimoniano le due finali di Champions raggiunte nel 2015 e nel 2017

La terza stella della Juventus

La prima stella dell'Inter

Dopo la Juventus nell’albo d’oro della serie A c’è l’Inter, con 20 scudetti: il primo è quello ottenuto nel 1910, ad appena due anni dalla fondazione, battendo in finale la Pro Vercelli. Passano dieci anni e i nerazzurri sono di nuovo campioni: il primo torneo dopo il primo conflitto mondiale viene vinto nel 1920 in finale a Bologna contro il Livorno. Passano ancora altri dieci anni e l’Inter, diventata nel frattempo Ambrosiana per volere del regime fascista, vince il primo torneo a girone unico grazie alla guida di Giuseppe Meazza in campo e di Arpad Weisz in panchina. Prima dello stop legato alla Seconda guerra mondiale i nerazzurri ottengono altri due successi tricolori, superando in volata rispettivamente Juventus e Bologna. I primi successi dopo la guerra risalgono agli anni Cinquanta, quando i nerazzurri mettono a referto un back-to back vincendo consecutivamente i campionati 1952-1953 e 1953-1954 grazie alla guida di Alfredo Foni e ai gol di Benito “Veleno” Lorenzi e dell’ungherese Istvan Nyers. Gli anni Sessanta, invece, sono gli anni della “Grande Inter”: con Angelo Moratti alla presidenza, Helenio Herrera in panchina e campioni affermati come Giacinto Facchetti, Sandro Mazzola, Jair e Luis Suarez, i nerazzurri vincono tre scudetti tra il 1962 e il 1966 (con la sola eccezione dello spareggio-scudetto del 1964 perso contro il Bologna) e vincono due Coppe dei Campioni

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La seconda stella dell'Inter

Per l’undicesimo titolo tricolore nerazzurro è necessario aspettare fino al 1970-1971: la squadra, affidata nel corso del campionato a Giovanni Invernizzi, riesce a rimontare Milan e Napoli grazie anche ai 24 gol di Roberto Boninsegna. A fine decennio arriva il 12° titolo: nel 1979-1980, stagione segnata dallo scandalo Totonero e dalle retrocessioni d’ufficio di Milan e Lazio, i nerazzurri di Eugenio Bersellini si impongono sulla Juventus grazie alla classe di Evaristo Beccalossi e alle 15 reti in campionato di Spillo Altobelli. L’unica affermazione negli anni Ottanta è quella dell’Inter “tedesca” di Giovanni Trapattoni: guidata da Lothar Matthaus, i nerazzurri vincono il titolo con 58 punti (record che mai nessuno avrebbe più raggiunto nell’epoca dei due punti a vittoria) e staccano il Napoli di Maradona di 11 punti. Assai discusso, invece, il 14° scudetto, quello del 2005-2006, vinto dalla Juventus e assegnato solo successivamente all’Inter, giunta quell’anno terza in classifica, a causa della retrocessione d'ufficio della Juventus e della penalizzazione del Milan per lo scandalo Calciopoli. È l'inizio di un nuovo ciclo nerazzurro: l'Inter di Massimo Moratti trionfa nei successivi quattro anni, prima con Roberto Mancini e poi con José Mourinho in panchina, vincendo nel 2010 anche la Champions League. Ed è poi l'Inter di Antonio Conte, dieci anni dopo gli ultimi trionfi, a spezzare l'egemonia della Juventus: con gli stadi a capienza ridotta causa Covid, Lukaku, Lautaro e compagni vincono il 19° tricolore con quattro giornate d'anticipo. Tre anni più tardi, con Simone Inzaghi in panchina, arriva anche l'agognata seconda stella: guidati dai gol di Lautaro Martinez, capocannoniere con 24 gol, i nerazzurri vincono il titolo con cinque giornate d'anticipo, battendo in trasferta il Milan per 2-1 nella partita decisiva

La seconda stella dell'Inter

La prima stella del Milan

Nell’albo d’oro segue poi il Milan, a quota 19 scudetti, che inaugura la sua storia tricolore vincendo i suoi primi titoli nel 1901, nel 1906 e nel 1907, quando al torneo partecipano ancora poche squadre. Bisogna attendere 44 anni e la stagione 1950-1951, per vedere i rossoneri vincere ancora il tricolore: guidati dal trio composto da Gren, Nordahl (capocannoniere quell’anno con 34 gol) e Liedholm, il Milan vince lo scudetto con una giornata d’anticipo. Un ritorno alla vittoria, che verrà confermato anche negli anni seguenti: tra il 1954 e il 1959 il Milan vince tre dei 5 titoli assegnati, grazie alla presenza in campo di calciatori affermati come Juan Alberto Schiaffino, Osvaldo Bagnoli, Luigi Radice e Cesare Maldini. Quest’ultimo è il capitano della squadra nella stagione 1961-1962, conclusasi con l’ottavo titolo italiano grazie alla guida di Nereo Rocco in panchina e del capocannoniere José Altafini in campo (a cui va aggiunto anche un giovanissimo Gianni Rivera, primo Pallone d’Oro italiano nel 1969, che inizia quell’anno una lunghissima carriera in rossonero) e che vede poi il Milan trionfare l’anno dopo trionfa in Europa: è sua la prima  Coppa dei campioni di una squadra italiana, ottenuta battendo in finale a Londra il Benfica. Il Paron guida i rossoneri anche nel loro nono titolo, ottenuto nel 1967-1968 grazie ai 15 gol di Pierino Prati e festeggiato già a fine marzo grazie al distacco sulle dirette inseguitrici, in particolare il Napoli che alla fine accuserà nove lunghezze di svantaggio, diventato incolmabile già all’inizio del girone di ritorno. La prima stella rossonera arriva nel 1978-1979: guidati da un’intramontabile Rivera, alla sua ultima stagione, il Milan di Nils Liedholm supera di tre lunghezze la rivelazione Perugia, quell’anno imbattuto, e vince il tricolore grazie ai 12 gol di Alberto Bigon e ai 9 dello stopper Aldo Maldera, autentica sorpresa della stagione

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I trionfi del Milan di Berlusconi

A fine anni Ottanta si apre un nuovo capitolo della storia rossonera: con Silvio Berlusconi presidente (che aveva comprato il club, retrocesso due volte in B, nel febbraio 1986) e Adriano Galliani in dirigenza, il Milan torna a trionfare in Italia e in Europa. L'11° titolo arriva nel 1987-1988: guidati dal tecnico Arrigo Sacchi, prelevato dal Parma in Serie B, e da calciatori affermati come Paolo Maldini, e gli olandesi Gullit e Van Basten, il Milan si impone prima in Italia, vincendo lo scudetto in rimonta sul Napoli di Maradona, e poi in Europa e nel mondo, con due Coppe Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. Guidati da Fabio Capello, il "Milan degli invincibili" (in foto una formazione di quell'anno), saldamente poggiato su Gullit, Van Basten e Rijkaard a cui si aggiungono calciatori come Massaro e Donadoni, vince il 12° scudetto nel 1991-1992 senza perdere mai una partita. Inizia così un nuovo ciclo vincente, questa volta in Italia: i rossoneri infatti vincono anche i titoli 1992-1993 e 1993-1994, quest'ultima annata impreziosita anche dalla vittoria della Champions League in finale ad Atene contro il Barcellona. Il quarto e ultimo titolo rossonero di Capello arriva nel 1995-1996, ottenuto senza mai essere messo in discussione dalle dirette inseguitrici e annoverando nelle file campioni come Roberto Baggio e George Weah. A fine decennio, nel 1998-1999, arriva il 16° scudetto dei rossoneri: guidati da Alberto Zaccheroni, il Milan vince in rimonta su Fiorentina e Lazio anche grazie ai 16 gol del tedesco Oliver Bierhoff. A inizio anni Duemila, con un ex rossonero sacchiano in panchina come Carlo Ancelotti, si apre un nuovo ciclo vincente per il Diavolo: tra il 2003 e il 2007 il Milan vince due Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa europea, una Supercoppa Italiana e uno Scudetto, quello dell'annata 2003-2004 vinto con 11 punti di distacco dalla Roma grazie a un nucleo di giocatori composto da gente come Paolo Maldini, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Clarence Seedorf, Alessandro Nesta, Filippo Inzaghi e Andriy Shevchenko, capocannoniere quell'anno con 24 reti, a cui viene aggiunto un giovane trequartista brasiliano, Kakà. L'ultimo trionfo nazionale della presidenza Berlusconi è lo scudetto del 2010-2011: salutato Paolo Maldini e anche Carlo Ancelotti in panchina, sostituito da Massimiliano Allegri, il gruppo viene riforzato rispetto all'anno precedente con gli innesti di Robinho, Boateng, Ibrahimovic (autentico trascinatore di quell'anno con 21 gol), a cui poi vengono aggiunti Van Bommel e Cassano a gennaio. A sancire il lungo confronto con Napoli e Inter è il derby vinto nettamente 3-0 ad aprile, che sancisce la vittoria del tricolore. L'ultimo scudetto arriva invece undici anni dopo, nel 2021-2022: anche questa volta a sancire il tricolore dei rossoneri, guidati in panchina da Stefano Pioli e in campo da Leao, Kessie, Theo Hernandez e da un redivivo Ibrahimovic (tornato al Milan per l'ultimo scampolo di carriera) è il derby di febbraio nel quale i rossoneri ribaltano l'Inter con doppietta di Giroud e si involano verso il 19° tricolore

I trionfi del Milan di Berlusconi

I nove titoli del Genoa

A un passo dalla prima stella il Genoa, che conta 9 scudetti nel proprio palmares e si fregia di essere il primo club ad aver inaugurato la storia del calcio tricolore vincendo i primi tre campionati ufficiali tra il 1898 e il 1900, dominando nei tornei a girone unico di un solo giorno. Dopo un quarto, un quinto e un sesto titolo tra il 1902 e il 1904, i rossoblù tornano protagonisti a cavallo della Prima guerra mondiale. Grazie a una squadra ricca di campioni britannici e italiani si aggiudicano lo scudetto nel 1914-15, interrotto dall’entrata in guerra dell’Italia, e poi nel 1922-23 e nel 1923-24, conquistati superando in finale rispettivamente la Lazio e il Savoia

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I sette titoli del Torino

Sono sette le affermazioni italiane del Torino, che vince il suo primo scudetto nel 1927-28, guidato da Julio Libonatti e Adolfo Baloncieri, dopo aver visto revocato quello dell’anno precedente per lo scandalo Allemandi. Il club granata torna a trionfare nel 1942-43, l’ultimo prima del secondo conflitto mondiale ma il primo di un ciclo irripetibile come quello del Grande Torino: dal 1945-46 al 1948-49 arrivano quattro titoli consecutivi, con una squadra leggendaria capace di dominare in Italia e di incantare in Europa, guidata da Valentino Mazzola, e chiusa dalla tragedia di Superga del 4 maggio 194. L’ultimo scudetto, il settimo, arriva nel 1975-76, con il Torino di Radice che supera di un punto la Juventus, grazie anche alle reti dei gemelli del gol, Paolo Pulici e Francesco Graziani, autori quell’anno rispettivamente di 21 e 15 gol

I sette titoli della Pro Vercelli

Sono sette i titoli della Pro Vercelli, che ottiene i suoi successi tutti prima dell’avvento del girone unico. La squadra piemontese conquista i suoi primi scudetti nel 1908 e nel 1909 e, dopo il primo titolo dell’Inter, torna a dominare gli anni successivi segnando una serie di trionfi con i successi del 1910–11, 1911–12 e 1912–13, frutto di una rosa di giocatori ormai affermata a livello nazionale. Dopo la parentesi bellica e la riorganizzazione dei campionati, i “Leoni” si ripresentano ai vertici e vincono ancora nel 1920-21; mentre l’ultimo sigillo arriva nella stagione 1921-22, torneo segnato dallo scisma federale in cui la Pro vince il torneo della Confederazione (CCI) mentre la Novese si aggiudica il torneo FIGC

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I sette titoli del Bologna

Nel palmares del calcio italiano presente anche il Bologna, che festeggia il primo scudetto nel 1924-25 dopo un’epica e controversa finale contro il Genoa, risolta nello spareggio di Milano. Il bis arriva nel 1928-29 con una squadra già solida, ma è negli anni Trenta che i rossoblù vivono la loro età dell’oro: quattro titoli in sei stagioni (1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41) e il soprannome di “Lo squadrone che tremare il mondo fa”, ottenuto anche grazie alle vittorie nel Torneo dell’Esposizione Universale di Parigi. Dopo la guerra, il Bologna torna campione solo nel 1963-64: Bulgarelli e compagni vincono il settimo titolo del club dopo lo spareggio vinto per 2-0 a Roma contro l'Inter

I quattro titoli del Napoli

Sono 4 i titoli nazionali ottenuti dal Napoli, unico club meridionale (escludendo le isole) a vincere il campionato. Il primo arriva nel 1986-1987 grazie alla guida di Ottavio Bianchi in panchina e di Diego Armando Maradona in campo: il Diez guida un gruppo solido, composto da calciatori come Bruno Giordano, Salvatore Bagni, Claudio Garella e Alessandro Renica, che alla fine stacca di 3 punti la Juventus e 4 l’Inter. Consolidato dagli acquisti di calciatori internazionali come Careca e Alemao e dal primo successo internazionale (la Coppa UEFA nel 1989 vinta in finale contro lo Stoccarda), il Napoli vince il suo secondo scudetto nel 1989-1990 in volata sul Milan di Sacchi non senza polemiche (viene ricordata soprattutto la monetina lanciata contro Alemao che porta alla vittoria a tavolino per i partenopei). Trentatré anni dopo, nel 2022-2023, è di nuovo tricolore: la squadra guidata da Luciano Spalletti domina il campionato e vince il tricolore con 5 giornate d’anticipo grazie anche ai gol di Victor Osimhen, capocannoniere con 26 gol. Dopo una stagione anonima, chiusa al decimo posto, i partenopei vincono nuovamente il titolo nel 2024-2025 in volata sull’Inter grazie alla guida di Antonio Conte in panchina e ai gol di Romelu Lukaku e Scott McTominay, tra i protagonisti del campionato

I quattro titoli del Napoli
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I tre titoli della Roma

Sono tre i campionati vinti dalla Roma: il primo storico titolo risale al 1941-1942 ottenuto grazie ai 18 gol di Amedeo Amadei, negli annali della serie A per essere stato il più giovane calciatore di sempre a segnare nel massimo campionato. Questo, inoltre, è un titolo storico perché rappresenta anche la prima affermazione di una squadra del Centro-Sud che rompe così l’egemonia del Nord. Più recente il secondo scudetto, risalente alla stagione 1982-1983: i giallorossi, guidati da Nils Liedholm in panchina, dopo anni di piazzamenti riescono finalmente a raggiungere l’ambito tricolore grazie a un gruppo dove spiccano calciatori come l’attaccante Roberto Pruzzo, autore di 12 gol, i centrocampisti Paulo Roberto Falcao e Carlo Ancelotti e l’ala Bruno Conti. Nel 2000-2001 l’ultimo titolo: guidati da Fabio Capello in panchina e da Francesco Totti in campo, i giallorossi si impongono all’ultima giornata sulla Juventus grazie al 3-1 sul Parma (in foto, il gol di Gabriel Omar Batistuta)

I tre titoli della Roma

I due titoli della Fiorentina

Sono due le affermazioni italiane della Fiorentina, che vince il suo primo scudetto nel 1955-1956: guidati da Fulvio Bernardini, i viola vincono il titolo con 5 giornate d’anticipo grazie anche ai 21 gol di Giuseppe Virgili e l’anno dopo partecipano alla neonata Coppa dei Campioni, dove perdono in finale al Bernabeu contro il Real Madrid. Nel 1968-1969, invece, si registra il secondo titolo dei gigliati di Bruno Pesasola, che vincono in volata sul Cagliari: decisiva la vittoria dell’11 maggio 1969 in trasferta contro la Juventus, a suggellare un anno di imbattibilità in trasferta

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I due titoli della Lazio

Anche la parte biancoceleste della Capitale può fregiarsi di due titoli: il primo scudetto della Lazio risale al 1973-1974. In una squadra composta da calciatori come Pulici, il capitano Wilson, Re Cecconi, D’Amico, spicca la stella di Giorgio Chinaglia, autore quell’anno di ben 24 gol. Più recente il secondo tricolore, risalente al 1999-2000: i biancocelesti, nelle cui fila militavano elementi di spessore come Alessandro Nesta, Pavel Nedved, Juan Sebastian Veron e Marcelo Salas, vincono lo scudetto sorpassando la Juventus soltanto all’ultima giornata, grazie alla vittoria contro la Reggina e alla contemporanea sconfitta dei bianconeri in quel di Perugia (arrivata dopo la sospensione del match per impraticabilità di campo)

La vittoria del Cagliari

La vittoria del titolo del Cagliari, avvenuta nel 1969-1970 avviene nel segno di Gigi Riva. i sardi, guidati da Manlio Scopigno in panchina e dal centravanti lombardo in campo, autore quell’anno di 21 gol, ottengono la vittoria del titolo con due giornate d’anticipo e 4 punti dall’Inter prima inseguitrice: decisiva la vittoria casalinga per 2-0 contro il Bari

La vittoria del Cagliari
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La vittoria del Verona

Nell’albo d’oro della serie A è presente anche il Verona che vince il titolo nella stagione 1984-1985, l'unica squadra di una città non capoluogo di regione a vincere. Gli anni Ottanta sono il periodo di maggiori soddisfazioni del club, che arriva anche due volte consecutive (delle tre complessive) in finale di Coppa Italia e disputa diverse partite nelle coppe europee. Artefici del miracolo avvenuto nella stagione tricolore sono l’allenatore, Osvaldo Bagnoli, e due stranieri che arrivano a Verona nel 1984, il difensore tedesco Hans-Peter Briegel e l'attaccante danese Preben Elkjær Larsen. Una sorpresa iniziata sin dalla prima giornata, che vede gli scaligeri battere a sorpresa il Napoli dell’attesissimo Diego Armando Maradona, e conclusasi con il pareggio di Bergamo contro l’Atalanta che consegnò il titolo con una giornata d’anticipo

La vittoria del Casale

Altra vittoria annoverata nell’albo d’oro è quella del Casale, che vince il campionato di prima categoria 1913-1914, dopo aver superato il girone piemontese davanti a squadre affermate come la Pro Vercelli, si impone nella fase finale battendo la Lazio

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La vittoria della Novese

Nell’albo d’oro della serie A è presente anche una squadra che nel massimo campionato non ha mai partecipato: si tratta della Novese, squadra di Novi Ligure, che ha vinto il campionato italiano di Prima Categoria 1921-1922, l’equivalente della futura serie A. Quell’anno viene ricordato soprattutto per la presenza di due campionati paralleli, a causa dello scisma tra la FIGC e le grandi squadre: a vincere il primo, poi riconosciuto, è la Novese, che si impone sulla Sampierdarenese in una finale con andata, ritorno e bella

La vittoria della Sampdoria

La presidenza di Paolo Mantovani e la guida di Vuyadin Boskov in panchina sono gli elementi che danno vita al primo titolo della Sampdoria, che vince lo scudetto nella stagione 1990-1991. È un periodo d’oro per i blucerchiati, già da tempo ai vertici del calcio italiano, come raccontano le tre Coppe Italia vinte nei precedenti 6 anni, e presenza stabile in Europa, con il successo nella Coppa delle Coppe nel 1989-1990. Un successo che parte da lontano e che vede la presenza in campo quell’anno di calciatori come Pagliuca, Vierchowod, Lanna e Lombardo e di due stelle, Roberto Mancini e Gianluca Vialli, capocannoniere quell’anno con 19 gol. Un ciclo che vedrà il suo atto conclusivo nella finale di Coppa dei Campioni di Wembley dell’anno dopo, persa solo ai supplementari contro il Barcellona

 

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La vittoria della Sampdoria
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