Non esiste film o serie tv a tema collegiale Usa senza almeno una cheerleader tra i protagonisti. Ma questo sport che unisce elementi di ginnastica, danza e acrobazia piace molto anche in Italia, dove dal 2013 esiste la Federazione italiana cheerleading e cheerdance. Nato negli States a fine Ottocento, ha una lunga storia
Il cheerleading negli Stati Uniti conta oltre 1 milione e mezzo di partecipanti, esclusi gli atleti delle scuole e dei college, a dimostrazione di essere uno degli sport più praticati nel Paese
Parte integrante della cultura a stelle e strisce, vede la luce proprio negli Usa intorno al 1880, con le prime manifestazioni di cheerleading spontanee, messe in atto dal pubblico che cantava insieme per incitare la propria squadra
Il primo caso noto risale al 1894 all'Università di Princeton, ma è il 2 novembre del 1989 a essere considerato il giorno di nascita del cheerleading organizzato. E lo si deve a Johnny Campbell, studente che aveva organizzato il tifo del pubblico
Poco dopo l'Università del Minnesota decise di organizzare una squadra di sei studenti maschi, che continuarono a usare i cori di Campbell. Nel 1903, invece, nacque proprio la prima organizzazione di cheerleading, "Gamma Sigma"
Se all'inizio della sua storia il cheerleading si identificò come attività prettamente maschile, dal 1923 con l'ammissione delle donne le cose cambiarono: al giorno d'oggi le squadre di cheerleaders sono a formazione maggiormente femminile
Nel 1948 vide la luce la National cheerleaders association (Nca), e dagli anni '60 la Nfl (National football league) cominciò a organizzare squadre di cheerleading come supporter "ufficiali" dei vari team
Da metà anni '70 iniziò la trasformazione dell'immagine, partendo dall'esempio lanciato dalla squadra di supporto ai Dallas Cowboys. Dal decennio successivo cambiarono anche le uniformi, sempre più corte
Nel 1983, Espn trasmise per la prima volta in tv le competizioni nazionali di cheerleading studentesco, e presto film e serie tv iniziarono a raccontare questa realtà all'interno dei college americani. Gli anni '90 rappresentano gli anni dell'esportazione del movimento nel mondo
In Italia, nel 2013 nasce la Ficec, Federazione italiana cheerleading e cheerdance, che dopo pochi mesi dalla sua fondazione viene riconosciuta dalla European cheer union. Dal 2018 è membro ufficiale dell'International cheer union ed è riconosciuta dal Coni
Nel 2015 si sono unite la Ficad (Federazione italiana cheerleading acrobatico e dance) e Fisac (Federazione italiana sport acrobatici e coreografici)
La nuova Ficcs (Federazione italiana cheerleading e cheerdance sportivo) diviene così la prima Federazione in Italia riconosciuta per la pratica del cheerleading e del cheerdance
Le due federazioni contano migliaia di iscritti e organizzano competizioni sul territorio Italiano a carattere regionale, nazionale e internazionale
Nel Dpcm anti-Covid del 18 ottobre è stato espressamente inserito il cheerleading come sport da non praticare, fino a nuova comunicazione, nella sua espressione dilettantistica
È stato poi chiarito che le atlete e gli atleti tesserati alle federazioni, con visita medica superata, possono svolgere le loro attività sempre rispettando le norme per evitare il contagio da coronavirus
Un momento difficile anche per il cheerleading condiviso con gli altri sport, che si vedono privati dall'organizzazione di una programmazione sicura di gare. Al momento è tutto rinviato al 2021